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REGIONE PREMERA’ GOVERNO PER STABILIZZARE VIGILI DEL FUOCO PRECARI

Voto unanime del Consiglio regionale alla nostra mozione sulla soluzione chiesta dai Vigili del Fuoco precari al Parlamento.

In Toscana abbiamo un vigile del fuoco ogni 14.526 abitanti, quattordici volte meno della media europea, e nei capoluoghi di provincia è persino difficile arrivare a due squadre operative al completo.

I circa ottanta incendi dell’ultima settimana ci dimostrano l’urgenza di superare questa situazione vergognosa, dovuta ad anni di smantellamento del corpo nazionale, vessato da turni massacranti e stipendi inadeguati.

Una soluzione passa dalla stabilizzazione dei circa 60mila Vigili del Fuoco discontinui – figure formate che possono lavorare massimo 14 giorni consecutivi e 160 giorni l’anno – secondo quanto promesso da un atto votato nella Commissione Affari istituzionali della Camera e mai reso operativo. Grazie alla nostra azione la Regione si unirà a quelle che da gennaio chiedono al Parlamento di rendere operativo questo atto, la c.d. Risoluzione “Fiano”.

L’intera comunità toscana ha ben chiaro il tributo di riconoscenza verso i Vigili del Fuoco, ma spesso ignora che avviene in condizioni intollerabili dovute al malgoverno di chi finora a parola ne elogia le gesta ma nei provvedimenti si è dimostrato sordo alle richieste del corpo nazionale e sta abusando da troppo tempo della sua dedizione alla causa.

GABRIELE BIANCHI
IRENE GALLETTI

REGIONE TUTELERÀ LAVORATORI ONESTI IN AZIENDE RAGGIUNTE DA INTERDITTIVA ANTIMAFIA. VITTORIA M5S

Approvata dal Consiglio regionale la nostra mozione sulla salvaguardia del lavoro nelle aziende oggetto di interdittiva antimafia.

Quando un’azienda prende un’interdittiva antimafia l’amministrazione pubblica può interrompere ogni rapporto contrattuale con questa, determinando un problema di stabilità economica all’azienda che però può avere al suo interno numerosi dipendenti inconsapevoli ed estranei agli eventuali reati contestati dalla magistratura, sulla base dei quali la Prefettura ha appunto emanato il provvedimento interdittivo. Tutelare questi lavoratori colpisce la criminalità organizzata togliendole il ricatto lavorativo.

Siamo soddisfatti di aver ottenuto il voto unanime dell’aula sulla nostra proposta a riguardo: la Regione non lascerà soli questi lavoratori e organizzerà tavoli di concertazione su queste crisi particolari, puntando al mantenere in piedi l’azienda anche tramite l’amministrazione straordinaria.

La stessa MGL di Viareggio, raggiunta da interdittiva antimafia, potrebbe beneficiare di questa miglioria toscana introdotta col nostro provvedimento. Auspichiamo che la giunta si attivi subito per l’attuazione dell’atto.

GABRIELE BIANCHI

PD OMERTOSO VOTA CONTRO PERSINO A RICHIESTA DI APPROFONDIMENTO SU CONFLITTO DI INTERESSE IN SANITA’

Il Consiglio regionale ha votato contro la nostra proposta di risoluzione ispirata dall’inchiesta Pasimafi che ha portato all’arresto Guido Fanelli e altre 18 persone su un presunto business legato alle terapie del dolore.

Dopo l’inchiesta PASIMAFI serviva un confronto e approfondimento franco sul tema conflitto di interesse in sanità per scongiurare nel futuro quanto accaduto anche in Toscana, a tutela della salute pubblica. Ma il duo Partito Democratico – Art. 1 si è confermato omertoso sul tema, al punto da contrastare un’iniziativa di buon governo quanto mai urgente. Solo ieri la Corte dei Conti spiegava per l’ennesima volta alle istituzioni che la corruzione nel nostro paese è “devastante” e “ha ricadute” economiche gravi anche “sulla sanità”.

Se per il PD, per bocca del consigliere regionale Pieroni, ci sono già tutti gli strumenti di controllo, cioè va tutto bene, prendiamo atto che ormai siamo al partito mentalista che dice sempre che va tutto bene sperando che la gente se ne convinca.

Ricordiamo che la parte toscana dell’inchiesta coinvolge un medico facente funzioni di primario a Careggi, due importanti aziende farmaceutiche toscane (Molteni Farmaceutici e Menarini) e alcune figure sotto indagine sono manager di aziende che hanno avuto commesse anche col sistema sanitario regionale. Il Consiglio regionale aveva il dovere di reagire al campanello d’allarme.

Evidentemente siamo l’unica forza politica che ha serietà e mani libere per ascoltare i richiami della Corte dei Conti. E per questo puntiamo a risolvere il cancro conflitto di interessi partendo proprio dal lavorare su quella zona grigia tra interesse pubblico e interesse privato che non ci possiamo più permettere. Se per il PD tutto si riduce a qualche mela marcia per noi il problema è chi gli ha consentito di marcire a spese dei contribuenti.

IRENE GALLETTI

AUTORITA’ PORTUALE REGIONALE RITIRA CONCESSIONE AD AZIENDA IN ODOR DI MAFIA DOPO NOSTRA AZIONE. VITTORIA DELLA LEGALITA’. NOI UNICA FORZA POLITICA A FARE ANTIMAFIA IN TOSCANA

È arrivata l’ufficialità, l’Autorità Portuale Regionale coi decreti n.14 e 89 ha chiuso la vicenda della concessione demaniale assegnata alla ditta M.G.L. srl, azienda raggiunta da interdittiva antimafia dopo le nostre denunce pubbliche.

Un’azienda in odor di mafia aveva ottenuto una concessione demaniale dall’Autorità portuale Regionale. Un fatto grave, ancor di più se si considera che la decisione si doveva ad un Comitato Portuale dove siedono o sono rappresentati da delegati il Presidente della Regione Rossi, l’assessore regionale Ceccarelli, il Presidente della Provincia di Lucca, dal sindaco di Viareggio e dal Presidente della Camera di Commercio di Lucca. Noi ci siamo messi in mezzo con un’azione congiunta a tutti i livelli istituzionali, e quell’azienda ha perso la concessione.

A questo serve il Movimento 5 Stelle, l’unica forza politica a fare antimafia in Toscana, senza paura e con le mani libere.

Anche per questo abbiamo lanciato una chiamata all’azione che sta coinvolgendo tutti i gruppi locali M5S: in Toscana abbiamo 54 beni confiscati alla malavita organizzata assegnati alle amministrazioni. Da cittadini attivi vogliamo verificare se tutto è andato secondo norma di legge e questi beni sono realmente tornati alla collettività nella veste di uso sociale. Ci attiveremo su tutti i territori coinvolti per verificarlo e davanti a ritardi o strane attribuzioni ci prodigheremo per risolverle. Perché quando si parla di mafia, al minimo dubbio, nessun dubbio.

GIACOMO GIANNARELLI

GIUNTA PD-ROSSI VA DRITTA SU CREAF MA CONTI NON TORNANO E MANCA OGNI ACCENNO DI RIVALSA SU RESPONSABILI DEL DISASTRO. DOV’ERA IL CONTROLLO AMMINISTRATIVO?

L’assessore regionale Stefano Ciuoffo ha risposto oggi all’unica interrogazione consiliare sul caso CREAF, promossa dal Movimento 5 Stelle.

Auspichiamo che i cittadini pratesi ascoltino integralmente la risposta fornita dalla giunta PD-Rossi alla nostra interrogazione sul caso CREAF perché è una rappresentazione straordinaria di quella mentalità distorta della gestione dei denari pubblici che i partiti hanno e il Movimento 5 Stelle contrasta con ogni mezzo.

Secondo Ciuoffo e il resto della giunta PD-Rossi il modo migliore per riprendersi i più di 10 milioni di crediti buttati dalla Regione sul pozzo senza fondo CREAF spendercene altri tre per continuare a sognare di realizzare un progetto finora mai partito da 14 anni, dove si sono spesi 22 milioni di soldi pubblici anche europei, e chiudere il cerchio riscattando l’unico bene rimasto – l’edificio di Via Galcianese – per una cifra che quindi è del 30% circa superiore alla base d’asta prevista per questo.

Ciuoffo ci chiedeva se riteniamo sia meglio svendere l’immobile per sottolineare la perdita di finanziamenti pubblici. Forse sfugge a questo assessore regionale, ex assessore all’urbanistica del Comune di Prato, che la Regione non svenderebbe alcun immobile, perché non ha quote in CREAF. La Regione a questo punto dovrebbe solo tutelarsi su tutti i soldi persi e la strada che sta scegliendo è, a nostro parere la peggiore. La legge esige che l’Istituzione chieda indietro le somme date per un progetto quando questo non si realizza e qui si sono inventati il modo per anni di non rispettarla e oggi eluderla con creatività.

Ma soprattutto ci lascia basiti l’approccio PD alla questione – conclude Bianchi – non una parola sull’eventuale rivalsa ai responsabili di questo disastro amministrativo, non una parola sul mancato controllo. Se fossimo stati noi al governo non si sarebbe mai potuto verificare qualcosa di simile: alla prima avvisaglia di un progetto non realizzabile avremmo immediatamente agito a tutela dei cittadini chiedendo l’immediata restituzione del finanziamento.

GABRIELE BIANCHI

A FUOCO LA DISCARICA DI CANNICCI. DISASTRO ANNUNCIATO, 15 MESI ALLERTAMMO IL PD MA PER LORO TUTTO OK

L’incendio della discarica di Cannicci è l’ennesimo disastro annunciato dovuto al malgoverno dei partiti, PD in testa, sul fronte gestione rifiuti.

15 mesi fa avevamo tentato di richiamare la giunta PD-Rossi sulle gravi criticità della discarica, già andata a fuoco nel 2006 e contraddistinta da tempo da “diseconomicità del sistema”.

In tutta risposta l’assessora Fratoni ci scrisse che quella era “l’unica discarica” capace di garantire nel lungo periodo la “possibilità di smaltire i rifiuti urbani dell’ATO Toscana Sud” e quindi l’ampliamento era da intendersi dovuto secondo quanto disposto nel febbraio 2014 dal Consiglio Provinciale di Grosseto. E a guidare la Provincia di Grosseto in quel momento era proprio l’attuale capogruppo PD in Consiglio Regionale, Leonardo Marras.

Se il PD ci avesse ascoltato e avesse già votato la nostra proposta di legge sull’economia circolare quella discarica avrebbe potuto avere ben altro destino. Solo nel mondo guidato dai partiti – da sinistra a destra – i rifiuti sono un problema da stoccare da qualche parte, magari in attesa del prossimo incendio.

La gestione rifiuti ATO Toscana Sud è tra le peggiori del Centro Italia per servizio e costi inflitti direttamente e indirettamente ai cittadini, recentemente commissariata nella figura del gestore unico – SEI Toscana – anche grazie all’attivismo dei nostri portavoce che fecero emergere uno degli scandali più grandi della storia toscana nella gara grazie alla quale questa società divenne assegnataria del servizio. Una società sintesi del “sistema toscano” a trazione partitica che sta crollando sotto i colpi di inchieste e attivismo dei liberi cittadini che stanno riconoscendo sempre più nel Movimento 5 Stelle l’unica alternativa di governo con un programma, libera da ogni logica di potere ristretto.

Il modello ATO Toscana Sud sui rifiuti ha dimostrato tutte le sue falle, ma i partiti che lo guidano non hanno dimostrato di averlo capito.

Aspettiamo il duo PD-Rossi e le altre forze politiche alla prova dei fatti sulla revisione del modello di gestione. Le nostre proposte sono sul tavolo da tempo, quello che oggi è un problema potrebbe diventare una risorsa in grado di generare sviluppo economico, migliaia di posti di lavoro e una tutela di salute e ambiente finora sconosciuta sull’argomento nella regione Toscana. Noi abbiamo avuto le mani libere per proporle nell’istituzione, dopo averci portato i maggiori esperti mondiali sul tema. Chissà se le altre forze politiche, PD in testa, sapranno arrendersi all’evidenza che abbiamo ragione noi.

GIACOMO GIANNARELLI

CARRARA LIBERA! ORA PD-ROSSI FERMINO LORO DISEGNI SU SANITA’ RIFIUTI E ACQUA

La vittoria di Carrara è dei cittadini contro la partitocrazia.

Il Movimento 5 Stelle è l’unico strumento al servizio dei cittadini per riprendersi la propria sovranità, delegata per troppo tempo a quelli che si sono dimostrati sempre più dei comitati d’affari a tutela di interessi particolari e non collettivi.

Adesso PD e Rossi fermino i loro disegni su sanità, rifiuti e acqua. Le nostre proposte sono da tempo sul piatto e le vogliamo votare quanto prima. Così come la legge sul reddito di cittadinanza regionale. Non è accettabile che PD e Rossi rimandino la lotta alla povertà al 2018, quando con le nostre coperture certificate dagli uffici si toglierebbero dalla deprivazione seria 155 mila famiglie in tre anni.

Abbiamo liberato Carrara e l’aspetto più importante è che lo abbiamo fatto seguendo il vero metodo Cinque Stelle: un gruppo coeso, orizzontale, aperto alla cittadinanza che ha sempre lavorato sul territorio, per il territorio. Dove il Movimento 5 Stelle è interpretato in questo modo i risultati arrivano, già alla seconda tornata elettorale. Lo vedremo nel 2018, alle prossime amministrative. Lì Renzi potrà rispolverare i “risultati a macchia di leopardotanto giallo con qualche puntino scuro, magari di liste civiche.

MOVIMENTO 5 STELLE TOSCANA

DOMANI ALLA PROVA D’AULA SU CONFLITTO D’INTERESSE IN SANITA’. NOI NON DIMENTICHIAMO INCHIESTA PASIMAFI

Domani al voto la nostra proposta di risoluzione sul conflitto di interesse in sanità, scaturita dopo l’inchiesta Pasimafi che ha portato all’arresto Guido Fanelli e altre 18 persone.

PD e Rossi hanno tardato di un mese il voto su questo atto, ma domani saremo alla prova d’aula: dopo l’inchiesta PASIMAFI serve un confronto e approfondimento franco sul tema conflitto di interesse in sanità, dal quale emergano misure per scongiurare quanto accaduto, a tutela della salute pubblica. Guido Fanelli lanciò qui in Toscana il 22 gennaio 2016 la rete dei Centri Hub al centro dell’inchiesta, quel ‘Network del dolore’ chiamato PINHUB che ha tre nodi nella nostra regione. La magistratura farà il suo corso, alla politica il compito di imparare le lezioni prima di arrivare al terzo grado di giudizio.

La parte toscana della vicenda coinvolge un medico facente funzioni di primario a Careggi, due importanti aziende farmaceutiche toscane (Molteni Farmaceutici e Menarini) e alcune figure coinvolte nelle indagini sono manager di aziende che hanno avuto commesse anche col sistema sanitario regionale.

Parliamo di una vicenda intollerabile dove ignari pazienti che chiedevano terapia del dolore sono stati sottoposti a sperimentazioni illegali, per lucro. Parliamo di persone fragili, spesso malate di cancro. Se il profitto sul dolore è di per sé discutibile, in questo caso siamo ad un livello successivo, metro della degenerazione etica che sta investendo la sanità non schermata da certi appetiti.

Come Movimento 5 Stelle continueremo a difendere il bisogno di una sanità pubblica autorevole e immune da questi appetiti. Bisogna invertire la rotta PD – Rossi che sta sempre più consegnando la nostra salute nelle mani dei privati e delle loro logiche.

IRENE GALLETTI
ANDREA QUARTINI

AMIANTO. PIANO REGIONALE ANCORA IN ELABORAZIONE E A FIRENZE ITI DA VINCI E’ SOLO PUNTA ICEBERG

“Da quanto siamo nelle istituzioni la battaglia per liberare gli edifici pubblici dall’amianto è stata una nostra priorità. La tutela del diritto alla salute viene prima di tutto. Quando si parla di tutela della salute non si può parlare di risarcimento del danno alla salute già avvenuto. Un principio consolidato in tutti gli ordinamenti delle democrazie moderne è quello della prevenzione. Uno Stato si deve attivare prima di un danno alla salute, non aspettare di intervenire dopo dicendo ‘dimostrami che hai avuto un danno alla salute’. Studenti e docenti devono poter entrare a scuola senza pericoli – ha proseguito il Cinque Stelle – e se ci fa piacere che dopo tanta insistenza si demolisca la struttura in amianto dell’ITI Da Vinci, chiediamo però che prima della demolizione siano fatti sopralluoghi e campionature. Perché se un domani qualcuno che ha vissuto la quotidianità di quella struttura rileverà un danno alla salute solo così potrà ottenere giustizia. Certo noi ci auguriamo che il danno non ci sia, ma le Istituzioni devono farsi garanti sia del rimedio al problema sia della possibilità per i cittadini di avere giustizia.

Segnaliamo al Sindaco di Firenze che comunque la situazione amianto non si ferma all’ITI Da Vinci. Stamattina Nardella mi replicava in tv che sono rimaste solo due le scuole fiorentine con amianto. A noi risulta che fino a sei mesi fa fossero undici. Se in sei mesi Nardella ne ha bonificate nove ci fa piacere ma vogliamo vedere gli atti ufficiali. Io non mi fido, purtroppo di solito quando un esponente del Partito Democratico parla mente. Ma al netto della mia legittima sfiducia avvalorata dai fatti mi auguro di trovarmi nell’eccezione che Nardella abbia detto il vero. Ce lo dimostri e ne saremo felici”.

ALFONSO BONAFEDE

“Gli studenti dell’ITI DA Vinci, per fare i lavori, verranno spostati in una struttura adiacente dove però c’è amianto. Abbiamo chiesto più volte di poter fare verifiche tramite enti terzi, ma ARPAT e Comune hanno sempre parlato di misurazioni nei limiti della norma. A me il dubbio resta, sia come genitore di persone andate in quella scuola sia da ex studente. Io a questa amministrazione non credo e vorrei poter far analisi in contraddittorio”.

GIAMPIERO PALAZZO
consigliere M5S Quartiere 4 Firenze

“La questione salute e amianto non è rimandabile. La medicina ha già chiarito da tempo che l’amianto può generare una patologia cronica, l’asbestosi e che non esiste un tipo di tumore, il mesotelioma, senza esposizione ad amianto. Basterebbe questo per far approntare un servizio di sorveglianza medica a chi è stato esposto e avviare con urgenza la bonifica di tutte le strutture con amianto. Invece ad oggi abbiamo interi edifici pubblici – palestre, uffici postali, caserme, case popolari e anche scuole – con l’asbesto, riuscire a bonificarli, e non semplicemente ad isolare l’asbesto, è un dovere istituzionale. Eppure la maggioranza al governo temporeggia, pensate che il Piano Regionale Amianto è ancora in elaborazione. La nostra scuola è tra le peggiori d’Europa per strutture il fatto che ci siano ancora 106 edifici con amianto, nella sola Provincia di Firenze, rende il metro di un problema di governo serio. Non si può più accettare che la politica ritardi le bonifiche giustificandosi con problemi di bilancio. I soldi per questo si devono trovare, magari rinunciando ad altro. Per parte nostra noi consiglieri regionali M5S abbiamo lanciato pochi giorni fa la nostra seconda restituzione: 120 mila di nostri stipendi e rimborsi non rendicontati che gli iscritti toscani hanno scelto di destinare proprio all’edilizia scolastica. Ci contattino i dirigenti scolastici di queste strutture e, seppur con questo poco, cercheremo di dare il nostro contributo”.

ANDREA QUARTINI

“#OBIETTIVOLEGALITÀ” FA TAPPA A SESTO FIORENTINO. E LANCIAMO LA CALL TO ACTION SU BENI CONFISCATI

Prosegue il percorso formativo M5S “Obiettivo Legalità” con la tappa di domani a Sesto F.no (ore 9:30 Comune di Sesto F.no P.zza Vittorio Veneto, 1).

Nell’occasione saranno affrontate le tematiche: interdittiva antimafia, report gioco d’azzardo legale e illegale con la mappa delle collusioni con la criminalità organizzata e la normativa sulla distanza minima delle sale slot dai luoghi sensibili. Al termine dell’incontro riservato a portavoce M5S e attivisti è prevista una conferenza stampa sulla chiamata all’azione (“Call to action”) sui beni confiscati e assegnati in Toscana.

In Toscana abbiamo numerosi beni confiscati alla malavita organizzata. 54 di questo sono stati assegnati alle amministrazioni e da cittadini attivi vogliamo verificare se tutto è andato secondo norma di legge. Questi beni devono essere restituiti alla collettività nella veste di uso sociale. Ci attiveremo su tutti i territori coinvolti per verificarlo.

Interverranno insieme a me, Pietro Cavallo, Andrea Quartini, Renato Scalia e Maurizio Pascucci.

GABRIELE BIANCHI