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Andrea Quartini (M5S). Democrazia squalificata dal PD

Democrazia squalificata, nello scorso consiglio si è fatto di tutto per non discutere temi, quali Rifiuti Zero e la Scuola. (Consiglio Regionale del 22/09/2015)

SICUREZZA PER I NOSTRI BAMBINI

Firenze 21 settembre 2015.  Il Consiglio Regionale discuterà domani una serie di mozioni presentate dal Movimento 5 Stelle tra le quali una “in merito alla sicurezza dei giochi per l’infanzia”.

“I giochi per bambini sono un biglietto da visita per cittadini e turisti col quale certifichiamo il nostro senso della cosa pubblica” dichiarano i consiglieri M5S. “Purtroppo in molti Comuni della Toscana queste strutture si presentano in stato di degrado, lasciate marcire per anni a causa della mancata manutenzione e – proseguono i Cinque Stelle – senza alcun riguardo verso la pericolosità per i nostri piccoli utenti.

La normativa, europea e nazionale, stabilisce i requisiti minimi per la pavimentazione di queste strutture al fine di ammortizzare le cadute e in parallelo indica un iter preciso di ispezione e manutenzione spesso disatteso dai Comuni. Noi chiediamo che la Giunta si attivi – concludono i consiglieri regionali M5S –  inizi a monitorare il rispetto della normativa da parte delle amministrazioni pubbliche locali e sulla base dei risultati raggiunti sostenga la messa in sicurezza di tali strutture”.

GALLETTI (M5S) OGGI IN COMUNE A PISA PER AUDIZIONE ASSOCIAZIONE DIALIZZATI

Pisa 21 settembre 2015. Irene Galletti, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, sarà oggi a Pisa per l’audizione dei rappresentanti dell’Associazione Dializzati dell’Ospedale di Cisanello, attesi dalla Seconda Commissione permanente del Comune.

“I dializzati che fruiscono del servizio sanitario pubblico presso l’Ospedale di Cisanello hanno dovuto affrontare una serie di disagi dovuti all’allagamento dei locali preposti al servizio – segnala Galletti – dopo l’evento meteo del 24 agosto scorso. All’epoca dei fatti ispezionammo in delegazione l’Ospedale e nell’occasione un dirigente ci rassicurò che in tre ore era stata ripristinata la piena operatività delle funzioni con la necessaria igienizzazione dei locali e macchinari. Deduco dalla convocazione dell’Associazione Dializzati – prosegue la consigliera M5S – che l’indicazione del dirigente forse non era corretta e sarò oggi in Commissione comunale per raccogliere le loro testimonianze su quanto accaduto successivamente, nell’idea di elaborare un’interrogazione apposita in Regione Toscana.

Infatti nonostante gli sforzi straordinari del personale sanitario, anche in questo caso un nuovo ospedale toscano non ha retto ad un fenomeno atmosferico purtroppo sempre più comune: la pioggia torrenziale. Siamo allarmati per questo, se consideriamo che davanti a noi abbiamo la stagione più piovosa dell’anno. Per l’ennesima volta la politica, che ha voluto così Cisanello (come gli altri Nuovi Ospedali) – conclude Galletti – ha dimostrato scarsa lungimiranza. Possibile che si allaghi un ospedale nuovo e quelli vecchi siano sempre all’asciutto?”.

IMMOBILI ASL FIRENZE VICENDA VERGOGNOSA. MAGISTRATURA ACCERTI MA SI VALUTINO RESPONSABILITA’ POLITICHE

Firenze 21 settembre 2015. Andrea Quartini, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle presente in Commissione Sanità, denuncia le responsabilità politiche dietro lo scandalo immobili Azienda Sanitaria di Firenze oggetto del processo in corso all’ex direttore amministrativo David Vannozzi, l’ex direttore delle risorse tecniche Fabio Tittarelli e gli imprenditori Filippo e Lorenzo Nisi, Marco Haneman e il geometra Roberto Casamonti.

“Fuori i partiti dalla sanità. Quanto accaduto con i tre immobili pagati dall’Azienda Sanitaria di Firenze fino al 74% in più del loro valore di mercato, rafforza la nostra idea sul problema della sanità: i partiti, da noi in Toscana il PD, scelgono i vertici delle ASL seguendo logiche interne estranee alla meritocrazia. Per questo – dichiara Quartini – sosteniamo che un processo ai vertici dirigenziali dell’Azienda Sanitaria di Firenze non possa concludere l’analisi sulle responsabilità della vicenda, prima fra tutte quella politica”.

Quartini (M5S): estratto video per Conferenza ONA, su Scuola Da Vinci

REGIONE FERMI INCENERITORE DI SCARLINO MANCA UN DOCUMENTO ALL’APPELLO!

Firenze 18 settembre 2015. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno presentato oggi una mozione urgente perché la Giunta Regionale fermi la riapertura dell’inceneritore di Scarlino, poiché manca un documento fondamentale all’appello ignorato dalla Conferenza dei Servizi.

“La Giunta può e deve fermare la riapertura dell’inceneritore di Scarlino – segnalano i Cinque Stelle –perché manca la Relazione di Riferimento, un documento centrale introdotto dalla Direttiva UE 75/2010 recepita nel 2014 dal governo con un decreto apposito. La normativa è chiara: è possibile evitare l’elaborazione di tale documento solo se “emerge un rischio di contaminazione di suolo e acque sotterranee nullo”. Appurato che questo scenario non descrive l’impianto di Scarlino Energia, la Giunta Rossi deve rigettare la proposta di accogliemento avanzata dalla Conferenza dei Servizi.

Se la accogliesse Rossi andrebbe contro la normativa vigente e autorizzerebbe la quadruplicazione di trattamento rifiuti anche pericolosi, a parità di  condizioni impiantistiche e senza modifiche strutturali, avvallando di fatto il secondo inceneritore più grande d’Italia dopo Brescia senza:

  • un’analisi sugli effetti e sugli impatti cumulativi;
  • chiedersi come sia possibile che a fronte di un aumento del 400% della capacità di trattamento dei rifiuti, le emissioni dell’Impianto restino le stesse di prima;
  • curarsi delle interferenze delle emissioni dell’inceneritore con i flussi idrici sotterranei;
  • curarsi che il Canale Solmine riceverà la enorme quantità di 175.200 T/A di rifiuti liquidi anche pericolosi. Opportuno ricordare che esso è un Sito soggetto a Bonifica a Breve Termine da più di 9 anni (a tutt’oggi non è neppure iniziata la Caratterizzazione del Sito) e quindi già gravemente inquinato (inquinamento del 200% da diossine e furani accertato addirittura dall’Arpat nel 2011);
  • molto altro ancora (Tutte le nostre eccezioni presenti nell’atto, disponibile al seguente linkhttp://bit.ly/1NHZK3m)

Rossi rispetti la legge – concludono i consiglieri M5S – ed eviti agli abitanti di questo territorio l’ennesima ingiustizia”.

 

VIOLENZA SULLE DONNE È EMERGENZA. CAMBIO DI PASSO IN REGIONE

Firenze 18 settembre 2015. Il Movimento 5 Stelle porterà martedì in Consiglio Regionale una mozione sull’ottimizzazione del sistema di aiuto alle donne vittime di violenza.

“Ogni anno in Toscana 2.500 donne prendono coraggio e si rivolgono ai Centri AntiViolenza territoriali per mettere fine al loro incubo e iniziare una nuova vita. La legge regionale toscana individua una filiera di assistenza che dopo 8 anni di sperimentazione ha mostrato qualche lacuna: alcune strutture si autodefiniscono Centri AntiViolenza senza averne i requisiti – segnalano i consiglieri M5S –togliendo fondi magari a strutture che invece ne avrebbero, a ragione, diritto, ma soprattutto non è garantita la copertura territoriale del servizio di ospitalità per le donne maltrattate.

Ad oggi infatti la Regione, insieme alle altre istituzioni della Rete di assistenza indicate nella legge, ha mancato di assicurare in tutto il territorio un numero di Case Rifugio adatto ad accogliere le donne che hanno subito violenza e seguirle con personale qualificato. Molte di queste donne – proseguono i Cinque Stelle – vengono inviate dai servizi sociali comunali presso strutture convenzionate – persino conventi –  che nulla hanno a che vedere col “Centro Rifugio” descritto dalla normativa e ricordiamoci che parliamo di donne spesso tenute in stati di segregazione e umiliazione per decenni, che hanno bisogno di una forma d’assistenza precisa, acquisibile solo nei Centri AntiViolenza e mirata al recupero dell’autostima e di forme minime di fiducia interpersonale.

A causa di questa situazione in Toscana alcune di queste donne, hanno scelto di tornare nel loro inferno quotidiano proprio perché l’assistenza a loro fornita non era in alcun modo idonea alla loro condizione. Questo è inaccettabile – sostengono i consiglieri M5S – e per questo chiediamo a Rossi e Saccardi un cambio di passo sul tema e di accogliere la nostra richiesta di una filiera specifica di accreditamento dei Centri AntiViolenza, ma soprattutto il monitoraggio dei requisiti per la concessione dei finanziamenti e un piano di copertura di tutto il territorio regionale con Case Rifugio gestite solo da questi Centri.

Ci dispiacerebbe – concludono i Cinque Stelle – dover ritrovare tra qualche anno, magari in un’inchiesta della magistratura, che anche su questo tema qualcuno lucra alle spese delle donne maltrattate, delle volontarie che si spendono in tal senso per garantire loro un futuro migliore e persino delle casse pubbliche”.

Atto disponibile al seguente link http://bit.ly/1NHp4GP

QUARTINI SU RISPOSTA FRATONI AMIANTO ALLA DA VINCI “NON SONO INSODDISFATTO SONO ARRABBIATO!”

Firenze 16 settembre 2015. Andrea Quartini, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, ha partecipato oggi in via speciale alla Commissione Ambiente per ascoltare la risposta dell’Assessora Fratoni alla sua interrogazione sull’amianto nella scuola Leonardo Da Vinci del 3 luglio scorso (atto disponibile al seguente link http://bit.ly/1OXJA33).

“Non sono insoddisfatto della risposta – ha detto Quartini nella replica a Fratoni – sono arrabbiato! L’assessora Fratoni ci viene a dire che alla Leonardo Da Vinci non c’è un problema di amianto, quando il dirigente scolastico ha dovuto chiedere ai ragazzi di non correre troppo per evitare che le polveri di asbesto si diffondano nell’aria. Qui siamo alla negazione più becera di un rischio scientifico acclarato per studenti e lavoratori in quella scuola.

Non ci fermeremo, anche questa è una battaglia di civiltà. Studenti e insegnanti del Da Vinci – ha concluso il Cinque Stelle – devono poter studiare e lavorare in un ambiente salubre, sicuro, perché è un diritto costituzionale.”

 

ROSSI CI SPIEGHI MARTEDÌ NOVITÀ SU FONDALI E FINANZIAMENTO DEL PROGETTO

Firenze 17 settembre 2015. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno presentato questa mattina un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta sulle novità annunciate a Bruxelles in merito al progetto cosiddetto “Darsena Europa”.

“I cittadini livornesi hanno bisogno di chiarezza su Darsena Europa e Rossi gioca sui numeri, mentre per noi è immorale lavorare d’annuncio, con pressapochismo, sulla pelle della gente in difficoltà. Il Piano Regolatore Portuale parla chiaro – scrivono i Cinque Stelle – e definisce un importo finale per questo complesso di opere – 1,37 miliardi di euro – e un fondale massimo di 17 metri. Rossi, con la sua consueta allergia ai confronti, ha dichiarato a mezzo stampa che si “farà come dice lui” e sparato cifre: 20 metri di fondale, 1,4 miliardi di euro di costo totale e 200 milioni di investimento regionale. Se matematica e diritto non sono un’opinione vogliamo capire su quali basi sostiene queste novità e soprattutto quando produrrà gli atti concreti dove questi numeri saranno qualcosa di superiore all’annuncio.

Un esempio: a noi risulta che la Regione abbia sbagliato i conti in finanziaria, dove la spesa per Darsena Europa doveva essere 170milioni per il 2015 e non sono stati stanziati, mentre nella stessa legge si assicura la copertura di soli 25 milioni da qui al 2017, rinviando alla legge di bilancio di quest’anno l’impegno per altre 18 rate annue da 12,5 milioni, con destinazione Autorità Portuale. Quindi su un’opera da 1,39 miliardi la Regione Toscana ha assicurato a bilancio, ad oggi, solo 25 milioni fino al 2017 e si è impegnata a darne 12,5 l’anno per altri 18 anni, con mutuo bilancio permettendo.

Ricordiamo inoltre  a Rossi – proseguono i consiglieri M5S – che quando per il PRP di Piombino decisero di rimediare all’errore dei fondali e abbassarli di 5 metri questo comportò un aumento del 75% dei sedimenti da dragare, l’analisi degli inquinanti presenti e 74 milioni in più di spese non previste. Se “vuole” i 20 metri ci dobbiamo attendere una variante al PRP del Porto di Livorno e quindi un nuovo studio e iter autorizzativo?

Infine Rossi sappia che su Darsena Europa la legge regionale, da lui approvata, dice chiaramente che deve partire subito il Dibattito Pubblico, un percorso partecipato di valutazione come accade in tutta Europa. A noi il porto interessa, ma più che questo – che fino a prova contraria è uno strumento al servizio di finalità umane – ci interessano le sorti delle centinaia di migliaia di cittadini, soprattutto livornesi, che dovrebbero prima pagare e poi fruire di quest’opera “strategica”. La nostra posizione in merito è molto chiara: si avvii il dibattito pubblico, si rispetti la legge e si chiarisca definitamente entità e distribuzione delle risorse finanziarie. In altre parole chi mette i soldi, quanti, come e secondo quale beneficio atteso e accertato. Qualcosa di questo insieme di opere è senz’altro utile – concludono i Cinque Stelle – mentre su altro abbiamo dei dubbi, soprattutto relativi alla presunzione di raddoppio del traffico merci, quando tutto ci dice che il mondo sta rallentando gli scambi commerciali di prodotti e guardando verso la difesa di manufatturiero e agroalimentare nazionale”.

DARSENA EUROPA. ROSSI CI SPIEGHI MARTEDÌ NOVITÀ SU FONDALI E FINANZIAMENTO DEL PROGETTO

Abbiamo presentato questa mattina un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta sulle novità annunciate a Bruxelles in merito al progetto cosiddetto “Darsena Europa”.

I cittadini livornesi hanno bisogno di chiarezza su Darsena Europa e Rossi gioca sui numeri, mentre per noi è immorale lavorare d’annuncio, con pressapochismo, sulla pelle della gente in difficoltà. Il Piano Regolatore Portuale parla chiaro e definisce un importo finale per questo complesso di opere – 1,37 miliardi di euro – e un fondale massimo di 17 metri. Rossi, con la sua consueta allergia ai confronti, ha dichiarato a mezzo stampa che si “farà come dice lui” e sparato cifre: 20 metri di fondale, 1,4 miliardi di euro di costo totale e 200 milioni di investimento regionale. Se matematica e diritto non sono un’opinione vogliamo capire su quali basi sostiene queste novità e soprattutto quando produrrà gli atti concreti dove questi numeri saranno qualcosa di superiore all’annuncio.

Un esempio: a noi risulta che la Regione abbia sbagliato i conti in finanziaria, dove la spesa per Darsena Europa doveva essere 170milioni per il 2015 e non sono stati stanziati, mentre nella stessa legge si assicura la copertura di soli 25 milioni da qui al 2017, rinviando alla legge di bilancio di quest’anno l’impegno per altre 18 rate annue da 12,5 milioni, con destinazione Autorità Portuale. Quindi su un’opera da 1,39 miliardi la Regione Toscana ha assicurato a bilancio, ad oggi, solo 25 milioni fino al 2017 e si è impegnata a darne 12,5 l’anno per altri 18 anni, con mutuo bilancio permettendo.

Ricordiamo inoltre a Rossi che quando per il PRP di Piombino decisero di rimediare all’errore dei fondali e abbassarli di 5 metri questo comportò un aumento del 75% dei sedimenti da dragare, l’analisi degli inquinanti presenti e 74 milioni in più di spese non previste. Se “vuole” i 20 metri ci dobbiamo attendere una variante al PRP del Porto di Livorno e quindi un nuovo studio e iter autorizzativo?

Infine Rossi sappia che su Darsena Europa la legge regionale, da lui approvata, dice chiaramente che deve partire subito il Dibattito Pubblico, un percorso partecipato di valutazione come accade in tutta Europa. A noi il porto interessa, ma più che questo – che fino a prova contraria è uno strumento al servizio di finalità umane – ci interessano le sorti delle centinaia di migliaia di cittadini, soprattutto livornesi, che dovrebbero prima pagare e poi fruire di quest’opera “strategica”. La nostra posizione in merito è molto chiara: si avvii il dibattito pubblico, si rispetti la legge e si chiarisca definitamente entità e distribuzione delle risorse finanziarie. In altre parole chi mette i soldi, quanti, come e secondo quale beneficio atteso e accertato. Qualcosa di questo insieme di opere è senz’altro utile mentre su altro abbiamo dei dubbi, soprattutto relativi alla presunzione di raddoppio del traffico merci, quando tutto ci dice che il mondo sta rallentando gli scambi commerciali di prodotti e guardando verso la difesa di manufatturiero e agroalimentare nazionale.

MOVIMENTO 5 STELLE TOSCANA