La violenza dev’essere sempre contrastata e condannata con durezza. Ancora di più quando la vittima è una donna.
La Toscana è terra libera. Terra di cultura e di fratellanza. La vile aggressione alla studentessa in via di Varlungo ha sconvolto la nostra comunità. Come anticipato nelle ore successive al fatto ribadiamo l’invito a una pena esemplare per il violentatore: che sconti tutta la pena prevista dalle attuali leggi, sino all’ultimo giorno.
Ma il compito della politica è quello di guardare oltre, di comprendere i cambiamenti che avvengono nella società, interpretarli, correggerli. Ecco dunque che tornano alla mente i molti altri soprusi avvenuti in Toscana. Grandi e piccoli segnali che non possono lasciarci indifferenti, ma che anzi devono essere evidenziati e ricevere adeguate risposte. La sicurezza è un tema cardine: anche nella nostra terra. L’aggressione alla capotreno che lavorava in un convoglio tra Borgo San Lorenzo e Firenze è l’ennesima dimostrazione di quanto sia fragile l’attuale sistema di controllo. Servono maggiori tutele e occorrono più risorse per gli organi di polizia, realtà che soffrono ormai da anni di una strutturale carenza di risorse materiali e umane.
Chiunque delinque dev’essere punito con la massima rigidità. Lavoreremo affinché siano rispettate sino in fondo le pene inflitte, così come siamo convinti sia necessario ampliare gli anni di condanna previsti per alcuni reati come quelli che coinvolgono soggetti deboli quali donne, bambini, anziani, disabili. Su questo tema è arrivato il momento di fare squadra e agire tutti quanti assieme, senza distinzioni di colore politico.