Ormai ci chiediamo se Rossi sia così supino verso gli interessi ben poco pubblici pro-masterplan per rientrare nel PD dalla finestra. In perfetta sincronia strategica ha dichiarato alla stampa che “la costruzione del nuovo aeroporto diminuirà l’impatto ambientale” (La repubblica, 29 ottobre 2017) ed ecco ieri il controcanto di Carrai (La repubblica, 10 novembre 2017) con la stessa menzogna ciclopica.
Se per Carrai vale il beneficio del ruolo, su Rossi diventa difficile trovare il senso: sa bene che i suoi tecnici regionali hanno sollevato critiche puntuali sull’impatto ambientale dell’opera e parlato di precise incompatibilità, senza dimenticare il tema della stessa legittimità del procedimento. A questo punto davvero o ha problemi di memoria o di etica o entrambe. Aspettiamo di saperlo dalla sua viva voce nel prossimo Consiglio regionale e capiremo magari se dopo la difesa del PIT si rimangerà pure l’uscita da Partito Democratico.
Chiediamo almeno a lui e ai promotori del nuovo aeroporto di chiudere la stagione delle menzogne. Basta balle, dicano la verità ai cittadini che gli stessi sondaggi di Confindustria rilevano poco informati sul progetto. Gli spieghino che grazie a Renzi è stato approvato un decreto “salva aeroporto” che toglie alla Regione e agli enti locali ogni potere di tutela sul masterplan. Tutela ambientale e sanitaria.
Ma davvero qualcuno vuol dare a bere che 140 prescrizioni ambientali della VIA nazionale siano solo robetta per tecnici? E se così era perché si sono inventati quel decreto? Se tutto era così green a cosa si è dovuto il colpo di spugna?
I pisani hanno ormai chiara la fregatura che li ha dato il presidente Rossi e la sua maggioranza PD in materia aeroportuale. Gli abitanti della piana lo stanno iniziando a capire, ma con tempi purtroppo troppo lunghi rispetto alla velocità di esecuzione del comitato promotore di questo colossale errore strategico e urbanistico che è il masterplan del nuovo Peretola.