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“L’inchiesta della Procura di Siena sul caporalato nella Valdichiana senese, che ha portato al sequestro di beni e al controllo giudiziario di un imprenditore titolare di due imprese ortofrutticole, svela uno scenario vergognoso e inaccettabile. Turni massacranti, paghe da fame, violazioni sulla sicurezza e alloggi degradanti non possono essere il prezzo pagato da chi lavora per mettere cibo sulle nostre tavole. È necessario intervenire con forza e determinazione per spezzare questa catena di sfruttamento,” dichiarano Andrea Quartini, deputato del Movimento 5 Stelle, e Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S in Consiglio Regionale della Toscana.
Secondo le indagini, dieci lavoratori stranieri – tra cui un minore – venivano impiegati in condizioni disumane, con turni fino a 15 ore senza pause e stipendi ben al di sotto dei minimi contrattuali. Una realtà che, purtroppo, si inserisce in un quadro regionale allarmante: “L’ultimo rapporto Irpet conferma che il settore agricolo toscano è tra i più esposti al lavoro irregolare, con un tasso del 17,6% e un valore aggiunto sommerso di 3,6 miliardi di euro. Preoccupa inoltre la condizione dei lavoratori stranieri, che costituiscono il 43% della manodopera regolarmente registrata e sono spesso le prime vittime di questo sistema criminale,” aggiungono Quartini e Galletti.
“Al governo Meloni chiediamo meno propaganda e più fatti concreti. È necessario investire seriamente a sostegno delle forze dell’ordine impegnate nel contrasto al caporalato. Dopo le promesse seguite alla tragica morte di Satnam Singh – il lavoratore lasciato agonizzante davanti casa senza un braccio – i risultati tardano ad arrivare. È tempo di passare dalle parole alle azioni concrete,” incalzano i due esponenti del M5S, sottolineando l’urgenza di risposte efficaci e tempestive da parte delle istituzioni nazionali.
Quartini e Galletti ribadiscono inoltre la necessità di un rafforzamento immediato dei controlli e di interventi strutturali per garantire condizioni di lavoro dignitose e il rispetto delle leggi: “Non possiamo tollerare che, in nome del profitto, si calpestino i diritti fondamentali delle persone. Occorre investire in controlli mirati, tutelare i lavoratori più vulnerabili e sanzionare duramente chi sfrutta e lucra sulla disperazione altrui. Chiediamo alla Regione Toscana di intensificare la collaborazione con le forze dell’ordine e gli enti ispettivi per estirpare definitivamente il fenomeno del caporalato,” concludono.