“A Carrara, più che in altri territori, l’attività dell’uomo ha profondamente alterato la funzionalità del principale bacino di scorrimento delle acque dal monte al mare. Per questi motivi non sono più rimandabili gli interventi per una gestione sostenibile delle attività al monte. In questi anni le azioni della politica per la messa in sicurezza del territorio sono state insufficienti, e non hanno risolto i problemi.
Nel 2005 la Toscana aveva stanziato circa 104 milioni di euro per il territorio della provincia di Massa-Carrara, di cui circa 40 solo per la messa in sicurezza del torrente Carrione, ma gli eventi alluvionali si sono ripresentati creando disastri per la comunità apuana. Oggi sarò presente a Carrara alla presentazione degli interventi di messa in sicurezza idraulica, ci sarà anche l’assessore Fratoni. Chiedo alla Regione di finanziare, così come suggerito dallo studio Seminara commissionato dalla Regione stessa, un monitoraggio dei deflussi per avere indicazioni sull’effettiva distribuzione delle portate di piena nel reticolo montano e di finanziare uno studio ad hoc sugli effetti delle azioni di rimozione dei materiali fini dai ravaneti e delle azioni di ripristino di condizioni di maggiore permeabilità degli ammassi, che potranno contribuire all’attenuazione dei picchi di piena.
Nella massima priorità degli interventi, la Regione deve disporre di una revisione del progetto di abbattimento dei ponti storici, pretendo che la solita attenzione che si mette nella città di Firenze venga riservata anche a Carrara, quindi è urgente un progetto che tenga conto della sicurezza dei cittadini e della tutela del patrimonio inalienabile storico culturale del territorio Apuano”.