Il Castello di Sammezzano è finito nelle mani di una società straniera, con sede negli Emirati Arabi.
Il minimo che esigiamo dalle Istituzioni a questo punto è il rispetto degli impegni presi: convincano la nuova proprietà ad assicurare l’accesso pubblico a questo patrimonio culturale toscano. Altrimenti la perdita sarà inestimabile.
Parliamo di un obiettivo indispensabile, come sottolinea il nostro come il candidato Sindaco M5s per Reggello, Roberto Grandis.
Portammo noi in aula l’atto di salvaguardia del Castello di Sammezzano approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale il 10 maggio 2016.
Come non riconoscere, in ogni caso, il fallimento delle istituzioni quando un bene come questo finisce ad una proprietà straniera per soli 15,4 milioni di euro? Parliamo di un importo vicino a quello congelato nel 2016 dalla Regione per Darsena Europa. È evidente il problema di indirizzo politico su cosa assicuri lo sviluppo economico di lungo periodo in Toscana. Per noi i beni monumentali sono un volano in cui credere e investire, per loro – PD e affini – un patrimonio da lasciar depredare.
Può dirsi altrimenti di chi, come il Governo Renzi da noi sollecitato sul partecipare all’asta, rispose con un netto “no” per “la congiuntura economica sfavorevole”?
Prevedibile scelta insensata di chi rappresenta la causa principale, fortunatamente rimovibile sin dalle prossime amministrazione, della crisi che ci sta lentamente soffocando.
[…] A questo punto aspettiamo il PD alla prova dei fatti. Prima dell’asta lo stesso Presidente Giani aveva annunciato impegni personali anche col ministro Franceschini per un tavolo di coordinamento tra soggetti pubblici e privati che avrebbero potuto acquisire la proprietà di questa meraviglia del 1605. Purtroppo a questi annunci aveva seguito nei fatti il nulla, visto che il 9 maggio il più importante esempio di architettura orientalista in Italia, sito nel Comune di Re…. […]