La presenza dell’essere umano è fondamentale per la gestione, lo sviluppo e la manutenzione del territorio, purché l’attività sia svolta nel rispetto degli equilibri della natura. Il Movimento 5 Stelle sostiene l’agricoltura, come nell’occasione del voto contrario espresso sull’IMU Agricola, e riconosce la sua centralità per la sopravvivenza della società. In Toscana abbiamo soltanto 50.000 lavoratori agricoli ed altri 15.000 nell’industria agroalimentare. Dobbiamo incentivare e sostenere l’industria agroalimentare puntando su quella fase di filiera dove il prodotto acquista valore.
MENO BUROCRAZIA PIÙ TRASPARENZA
Tutti gli agricoltori ci chiedono di poter dedicare il loro tempo alla terra e non alle carte. Questo si può ottenere semplificando le pratiche burocratiche e garantendo procedure più rapide e trasparenti. Per arrivare all’equilibrio ottimale tra monitoraggio ed esigenze di produzione riteniamo necessario:
- Istituire un percorso partecipato tra produttori e consumatori per riscrivere insieme le regole sui controlli di filiera in difesa della qualità, riducendo la burocrazia e migliorando l’efficacia;
- Migliorare l’attuale piattaforma ARTEA;
- Promuovere la tracciabilità del prodotto (azienda, trattamenti ricevuti, metodo di produzione);
- Massima promozione alle opportunità di finanziamento e sostegno dai fondi europei, regionali e statali tramite l’azione distribuita di uno sportello apposito regionale;
- Sostenere i mercati locali e i centri commerciali naturali.
SICUREZZA ALIMENTARE
- Vogliamo che ciò di cui abbiamo bisogno sia coltivato e trasformato in Toscana, incentivando la filiera produttiva locale;
- Non vogliamo produrre prodotti agricoli per esclusive finalità energetiche (per combustione);
- Vogliamo una exit strategy dai pesticidi nel nostro territorio;
- Adozione di un marchio di filiera “chilometro utile” tale da identificare i prodotti agricoli ed agroalimentari ad alta sostenibilità ambientale;
- Accesso PUBBLICO ai dati non sensibili in modo tale da garantire al consumatore o utente finale la sicurezza del prodotto, dell’azienda e della filiera anche mediante codice QR;
- Valorizzazione del prodotto agroalimentare “Made in Toscana”.
FILIERA CORTA E KM ZERO
- Vogliamo incentivare la filiera corta di qualità, sostenendo e promuovendo l’incontro tra produttori a km zero e consumatori locali
- Vogliamo incentivare i centri commerciali naturali e i mercati contadini locali;
- Aiutare la nascita di mercati permanenti degli agricoltori, com’è già da 7 anni a questa parte “IL MERCATALE” di Montevarchi (Arezzo) magari mettendo a disposizione oltre ai finanziamenti anche degli spazi gratuiti per i primi 3 anni;
AZIENDE AGRICOLE
- Vogliamo favorire il ricambio generazionale e il recupero delle zone agricole abbandonate e marginali;
- Promuoveremo le sinergie tra agricoltura e ”turismo naturale”;
- Pressioni al Parlamento Italiano per eliminare l’ IMU agricola;
- Sgravi fiscali alle aziende che propongono modelli sostenibili che riducono l’impronta ecologica;
- Divieto del foraggiamento artificiale;
- Sostegno e promozione della permacultura e della coltivazione di piante per la fitodepurazione e per contenimento del dissesto idrogeologico;
- Favorire l’accesso al capitale di rischio delle piccole imprese agricole ed agroalimentari, anche sostenendo progetti di azionariato popolare.
NUOVO PIANO DI SVILUPPO RURALE
- Piano della mobilità e infrastrutture telematiche per la connettività;
- Veicolare i contributi europei a quelle misure più urgenti e maggiormente utili allo sviluppo (art.11 del REG.UE 1305/2013);
- “Stanare” la ricerca accademica e le scuole di agraria rendendole al servizio della produttività e della redditività delle aziende agricole, promuovendo la comunicazione fra due mondi ancora troppo distanti fra loro;
- Sostenere l’introduzione di colture parallele e, quando necessario, sostitutive a quelle tradizionali, in modo da diversificare i rischi dovuti ai cambiamenti climatici (es: creazione e sviluppo della filiera della canapa a livello regionale; sperimentazione e diffusione di piante officinali nei terreni marginali);
- Promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile nelle molteplici zone rurali di pregio non ancora valorizzate;
- Promozione e tutela dell’economia e della filiera del Bosco;
- Favorire una maggiore sinergia fra silvicoltura ed artigianato (la maggior parte del legno utilizzato dalla manifattura del legno proviene da fuori Toscana);
- Sostenere maggiormente, in particolar modo rispetto a quanto previsto dal p.s.r., l’apicoltura e le forme di allevamento sostenibile;
- Marketing delle località di pregio ancora poco conosciute, spesso fonte di prodotti tipici dalle elevate potenzialità, incentivando progetti di comunità locali che lavorino in rete;
- Attività d’ informazione adeguata per sensibilizzare gli agricoltori circa i vantaggi che potrebbero derivare dal potenziamento delle produzioni di qualità.