Il Movimento 5 Stelle sostiene una sanità ed un sociale pubblici ed universali. Per centrare questo obiettivo è fondamentale che i partiti restino fuori dalla determinazione degli incarichi dirigenziali che devono essere affidati per pubblica selezione, seguendo criteri di merito.
Il Movimento 5 Stelle ritiene necessario che le riforme della sanità vengano fatte con adeguamenti progressivi e non con trasformazioni colossali decise dall’alto, senza la partecipazione dei diretti interessati. A questo proposito ribadiamo la nostra contrarietà al Modello per Intensità di Cure adottato dalla Regione Toscana, che prevede il superamento dei reparti differenziati secondo la disciplina specialistica.
Vogliamo:
- prevenzione sanitaria e sociale e promozione della salute quali cardini del sistema sanitario regionale. In particolare ci premono gli interventi mirati a stili di vita individuali, collettivi ed ambientali, sani;
- eliminazione dei ticket aggiuntivi, abbattimento delle liste di attesa e potenziamento capillare del 118;
- difesa dei presidi ospedalieri periferici e della rete dei servizi assistenziali territoriali, con particolare attenzione ai disabili, ai non autosufficienti e alle patologie cronico-degenerative;
PREVENZIONE E SALUTE PUBBLICA
- Sostegno alla prevenzione primaria sanitaria e sociale;
- Tutela della salubrità del territorio, dell’aria, delle acque , del cibo e dell’ambiente di lavoro;
- Sostegno e promozione di stili di vita individuali, collettivi ed ambientali sani che migliorino il benessere delle persone;
- Reale attivazione registro tumori;
- Progressiva chiusura inceneritori e centrali a carbone anche limitrofe alla Regione Toscana.
- Migliorare il primo soccorso con l’estensione delle competenze di base estese al maggior numero possibile di cittadini;
- Progetti sulla Disabilità pianificati e partecipati con le famiglie dei disabili;
- Rapporti con volontariato e non profit che rispettino il principio di sussidiarietà senza sostituirsi al pubblico per la gestione ordinaria;
- Realizzazione del registro digitale malattie gravi (tumori) geolocalizzato consultabile via web.
SANITÀ PUBBLICA ACCESSIBILE E FUNZIONALE
- No al ticket sulle radiografie, eliminazione dei ticket aggiuntivi;
- Sanità pubblica di alta qualità ed efficienza incentrata sui bisogni del paziente; pensata, progettata e guidata su evidenze scientifiche;
- Sanità pubblica trasparente che sappia e voglia premiare il merito svincolata dai partiti politici;
- Sanità pubblica che sia capace di recuperare, mantenere e valorizzare il rapporto di fiducia tra i cittadini ed i suoi operatori;
- Formazione efficace ed efficiente per i propri operatori finalizzata ad un costante miglioramento della qualità dei servizi offerti
- Potenziare l’informazione e il coinvolgimento dei cittadini come soggetti attivi, consapevoli e responsabili;
- Selezione pubblica con criteri oggettivi e trasparenti mirati alla competenza ed al merito, del direttore generale attualmente di nomina politica e di tutti i dirigenti dipartimentali;
- Inclusione dei lavoratori da quelle ‘strutture chiave’ delle aziende sanitarie che ne decidono i destini, come per esempio la commissione terapeutica regionale che aggiorna i prontuari delle aziende o nelle scelte che compiono i direttori di dipartimento;
- Potenziare il coordinamento tra ARPAT e servizi ASL;
- Valutazione ambientale che tenga conto dell’effettiva ricaduta sullo stato di salute dei cittadini nel territorio dove si insediano le attività produttive;
- Diffusione e miglioramento dei piccoli ospedali funzionali al territorio su cui insistono;
- Migliorare l’appropriatezza prescrittiva, con verifiche periodiche concordando obiettivi regionali specifici con i medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta (PLS), con una reale presa in carico del paziente, promuovendo una una reale rete con i centri specialistici;
- Riattivazione dei distretti e dei consultori con percorsi condivisi tra territorio e ospedale, con l’attivazione di indicatori a cui tutte le strutture dovranno adeguarsi e rispondere.
- Riorganizzazione di strutture come le aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e le Case della Salute in reali strutture pubbliche riabilitative dedicate a pazienti cronici e diversamente abili;
- Eliminazione dei carrozzoni come le società della salute;
- Riduzione della spesa attraverso un controllo ed un taglio delle indennità accessorie dei dirigenti;
- Rendicontazione trasparente delle organizzazioni sanitarie;
- Censimento trasparente e pubblico dei macchinari non utilizzati;
SUPERAMENTO MODELLO PER INTENSITÀ DI CURA
- Divisione in reparti specialistici e aumento dei posti letto per acuti;
- Assunzioni nella linea di produzione: più medici e infermieri, meno incarichi dirigenziali;
- No all’accorpamento ASL, se non previa effettiva dimostrazione con dati oggettivi di risparmio ed efficienza.
DIECI PUNTI PER IL SOCIALE
- Definizione e approvazione dei LIVEAS. I livelli essenziali di assistenza sociale (LIVEAS) devono essere approvati e finanziati perché costituiscono diritti soggettivi di cittadinanza. Solo attraverso la definizione dei diritti di cittadinanza ed assistenza sociale sarà possibile garantirne la loro corretta tutela.
- Sviluppo di modelli organizzativi funzionali dei servizi sociali. Vogliamo puntare alle sperimentazioni efficaci, alle buone prassi e ai modelli funzionali. Vogliamo strutturare un sistema regionale indipendente di confronto e valutazione dei sistemi organizzativi, tutelando gli operatori sociali. Intendiamo strutturare finanziamenti chiari, finalizzati e con meccanismi di rendicontazione partecipati e trasparenti.
- Tutela delle fasce deboli della popolazione, non degli interessi di partito. L’accesso ai servizi sociali deve essere garantito a chi ne ha bisogno, rapidamente e senza dover aspettare i tempi della burocrazia. Intendiamo tutelare i più deboli in modo competente, senza pressioni politiche, difendendoli anche dai furbi o dai raccomandati. Il diritto all’assistenza non è un diritto al privilegio.
- Liberiamo il terzo settore dal giogo dei partiti. Vogliamo un terzo settore che si senta libero di realizzare i propri sogni senza vincoli o condizionamenti, un terzo settore che possa programmare la propria azione senza dover piegare il capo davanti alla politica. Vogliamo un terzo settore capace di creare benessere, di aggregare, di dare un valore aggiunto ancor più prezioso alla società.
- Tutela dell’infanzia, dell’adolescenza e delle responsabilità familiari. Quando si parla di famiglie e minori si pensa al futuro. Ogni tipo di risorsa spesa qui è investita nel nostro futuro. Intendiamo puntare con forza ad azioni preventive, di cura e riabilitazione dei disagi familiari. Vogliamo promuovere buone prassi, forme innovative di solidarietà ed intervento sulle famiglie in difficoltà.
- Inclusione sociale e parità di condizione. Uno Stato che non pensa prioritariamente ai più deboli è uno Stato che tradisce la Costituzione. Una Regione che non promuove l’inclusione sociale è un territorio che si prepara alle barricate. Una società solidale non vive nel timore di perdere qualcosa ma, al contrario, riconosce il vantaggio che comporta integrare persone e idee. Il Movimento lavorerà quindi concretamente per una società coesa e solidale riconoscendo eguaglianza di diritti a tutte le alterità, anche in termini di identità, genere, ed orientamento sessuale (LGBTQI).
- Contrasto alla povertà e al disagio abitativo. La povertà in Italia è una piaga radicata e diffusa. Sprecare denaro in opere inutili mentre un bambino su dieci soffre la fame è semplicemente incivile. Vogliamo contrastare la povertà con qualsiasi mezzo, a partire dal reddito di cittadinanza. Vogliamo cercare nelle migliaia di alloggi vuoti una soluzione per il disagio abitativo.
- Aiuto domestico familiare finalizzato a favorire l’autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone disabili e non autosufficienti. Una vita libera, dignitosa ed autonoma è il desiderio più naturale ma a volte più difficile da realizzare. Il M5S intende fare scelte organizzative importanti nei confronti di disabili e persone non autosufficienti, in primo luogo riconoscendo, valorizzando e sostenendo in tutti i modi la figura del familiare che assiste.
- Protezione di persone con limitazioni dell’autonomia e non assistibili a domicilio. La rete dei servizi residenziali rappresenta una risorsa fra le più importanti del sistema di protezione sociale regionale. Le potenzialità di aiuto che sono latenti in questo sistema sono enormi. Vogliamo liberare queste potenzialità, impantanate nell’immobilità clientelare delle istituzioni e dei partiti.
- Inserimento sociale di soggetti affetti da disabilità psichiatrica, psicofisica o dipendenza. Intendiamo riconsiderare un approccio globale per multiproblematicità e multidimensionalità del disagio, basato sull’unicità della persona. Vogliamo fermare il paradosso dove lo Stato da un lato incentiva comportamenti che danno dipendenza (gioco d’azzardo, alcool, fumo), dall’altro li cura attraverso il sistema sanitario pubblico.