Nel novembre scorso il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli (oggi alla Camera dei Deputati) ha sollevato un caso che mi aveva colpito. In pratica sosteneva di aver scoperto dei casi di presenza virtuale di chirurghi in sala operatoria.
Il chirurgo in questione è risultato essere assente, non avendo appunto nemmeno timbrato il cartellino, ma nel sistema di rilevazione presenze proprio della sala chirurgica ospedaliera in questione … risultava in servizio.
La questione è stata affrontata in Consiglio regionale il 6 dicembre, dove la giunta ha fornito una risposta all’allora consigliere regionale Donzelli, e poi tutto è finito lì.
Più che la parte mediatica della questione, ben gestita come sempre da Donzelli, ci interessava la sostanza: com’è possibile che il sistema di rilevazione delle presenze in sala operatoria abbia sbagliato in modo così clamoroso?
Senza stare a far domande sono andato al sodo e ho presentato un atto di indirizzo per impegnare la giunta ad attivarsi per la creazione di un sistema di controllo definitivo delle presenza effettive in sala operatoria, oltre che nella stessa struttura, attraverso l’introduzione di un ulteriore sistema automatico di lettura degli accessi ed uscite.
Tradotto: quando il chirurgo entra in sala passa il badge, quando esce, ripassa il badge. E il problema è risolto.