Sarà discussa domani in Commissione Affari Istituzionali la nostra Proposta di Legge sulle nomine e designazioni di competenza del Consiglio Regionale.
Il sistema delle nomine regionali va cambiato, vanno tolte dalle mani dei partiti e indirizzante per merito. Se la nostra legge fosse già in vigore avremmo una Garante per l’infanzia da due anni, posto oggi ancora vacante per le beghe del PD, e ad amministrare società partecipate e enti controllati inefficienti non ci sarebbero i vari raccomandati di PD, Lega Nord e Forza Italia, ma persone magari in grado di chiudere bilanci in attivo e offrire servizi efficienti.
Domani vedremo in Commissione che aria tira: se con le elezioni nazionali alle porte i partiti difenderanno il loro potere di raccomandazione o sapranno darci ragione, scegliendo finalmente il principio “nomine sempre e solo da selezione pubblica per titoli tra libere candidature”.
Il caso Calamai è solo la punta dell’iceberg di un sistema chiuso e autoreferenziale che vogliamo iniziare ad abbattere dal Consiglio Regionale. Tolto il potere ai gruppi politici e ai consiglieri di raccomandare il nominato, ripresenteremo la nostra proposta originaria di portare ogni nomina in capo all’assemblea elettiva più vicina: non più il Presidente sceglie, ma la Giunta fissa i criteri e valuta i candidati e, dove possibile, il Consiglio rispetto alla Giunta.
Con la nostra proposta portiamo anche trasparenza, ordine e giustizia, nel sistema nomine: i candidati non possono avere conflitti di interesse, devono dichiarare anche l’appartenenza ad associazioni segrete (quali le logge massoniche) e quando sono per legge suggeriti da associazioni riconosciute, sindacati o università, queste devono presentare sempre un uomo e una donna per parità di genere. Inoltre inseriamo la sanzione di 2.000 euro per quei nominati cui viene revocato l’incarico perché hanno agito palesemente contro le direttive istituzionali.
Che dite: ce la voteranno?