Ho presentato un’interrogazione urgente alla giunta regionale sulla situazione di ATO Toscana Sud rifiuti, ovvero l’ambito che oggi serve i cittadini delle Province di Arezzo Siena e Grosseto (oltre ad alcuni comuni vicini).

Credo ci siano i margini per la Regione di esercitare i poteri sostitutivi nei confronti di questo ente consorziato tra comuni – a trazione PD, centrodestra – per la sua evidente inerzia nel non rilevare tutta una serie di violazioni del contratto di servizio che il gestore unico Sei Toscana ha realizzato finora.

Voglio capire con questo atto se il Presidente della Regione intende quindi commissariare ATO Toscana Sud rifiuti e se ritiene rilevante verificare se siano state presentate e rinnovate dal gestore unico le garanzie fideiussorie all’autorità competente.

L’ho fatto anche perché l’ultima iniziativa del Movimento 5 Stelle per arrivare al risultato di far rispettare la legge anche in materia di gestione rifiuti nell’ATO Toscana Sud è stata bocciata dal Consiglio comunale di Grosseto, attore importante dell’ente, proprio ieri. Un voto in continuità col passato dato che ATO Toscana Sud ha già mostrato chiaramente la sua volontà di non rivedere il suo rapporto col gestore unico Sei Toscana srl.

E di seguito vi spiego su quali basi riteniamo questa una scelta di malgoverno inaccettabile.

Il 27/03/2013 Ato Rifiuti Toscana Sud ha sottoscritto con Sei Toscana S.C.A.R.L. (oggi Sei Toscana S.r.l.) il contratto per l’affidamento del servizio di gestione integrata di ambito. Questa sottoscrizione segue l’esito di una gara oggetto di un’inchiesta importante avviata dalla magistratura anche a seguito dell’azione del Movimento 5 Stelle nei territori dell’ambito.

Come abbiamo ripetuto più volte, e la magistratura ha rilevato, bastava esaminare il Bando di gara, con i documenti ad esso allegati, e il Contratto sottoscritto con SEI TOSCANA per verificare una serie di forti criticità che avrebbero legittimato l’annullamento, in via di autotutela, degli atti della procedura amministrativa.

Il bando di gara per l’affidamento del servizio conteneva ad esempio previsioni tali da ingenerare un notevole disincentivo alla partecipazione per gli operatori del settore pregiudicando così radicalmente le finalità proprie di una gara pubblica. Ne è riprova il fatto che, diversamente da quanto enunciato nella delibera n.2 dell’ATO dove si parla di “offerte pervenute” per la gara, quella del raggruppamento poi risultato vincitore risulta essere stata l’unica offerta presentata.

Dal novembre 2016 la Procura di Firenze ha reso pubblica l’inchiesta Clean City proprio su gara e contratto ventennale per la gestione integrata dei rifiuti, ipotizzando reati quali turbativa d’asta e corruzione, in forza dei quali sono state disposte misure cautelari nei confronti dei vertici di ATO Sud – ente che aveva indetto la gara – e SEI Toscana SRL, cioè chi l’ha vinta da unico partecipante.

Il 3 febbraio 2017 l’Autorità Garante Anticorruzione (ANAC), sulla scorta dei citati atti di indagine, ha inoltrato al Prefetto di Siena una proposta di straordinaria e temporanea gestione della Servizi Ecologici Integrati SEI Toscana s.r.l., cioè la misura più grave tra quelle previste dalla legge in questi casi. E il Prefetto della provincia di Siena ha già disposto due proroghe di questo commissariamento, l’ultima proprio un mese fa che lo indica concluso ipoteticamente il 31 luglio prossimo.

Ricordo giusto alcuni passaggi cruciali di questi atti ufficiali prodotti da magistratura e ANAC:

  • la società mandataria del RTI (Siena Ambiente) gestisce gli impianti inclusi nel sistema di gestione integrata, sulla scorta di convenzioni stipulate in corso di gara
  • l’ordinanza di applicazione di misure cautelari ha ricostruito con assoluta chiarezza un sistema illecito, volto a favorire il Raggruppamento risultato aggiudicatario, attraverso accordi collusivi e illecite commistioni tra controllori e controllati
  • le attività investigative disposte dall’Autorità giudiziaria hanno evidenziato una procedura “cucita su misura” dell’impresa aggiudicataria, attraverso l’inserimento di clausole ed oneri dissuasivi nei confronti degli eventuali concorrenti. Tra questi, merita una specifica menzione la decisione di escludere dalla gara gli impianti di smaltimento dei rifiuti e di imporre all’aggiudicatario di stipulare appositi contratti con i proprietari/gestori già in regime di convenzione con l’ATO.

NO INVESTIMENTI E ALTRE VIOLAZIONI = RISOLUZIONE DEL CONTRATTO
Nei decreti di proroga del commissariamento il Prefetto riporta anche l’attuale impossibilità per SEI Toscana SRL di realizzare gli investimenti previsti nel contratto a causa delle vicende societarie che hanno riguardato i soci privati industriali (Castelnuovese e Unieco). E sempre in quei decreti sono citate anche gravi violazioni da parte di SEI Toscana SRL di espressi divieti contenuti nel contratto di servizio quali: la costituzione da parte di uno dei soci industriali, COOPLAT Soc. Coop., di pegni di rilevante importo in favore di terzi estranei alla compagine societaria di SEI Toscana SRL e l’avvalersi, da parte di quest’ultima, di soggetti terzi per l’esecuzione del contratto/servizio mediante procedure di affidamento diretto, che da sola, contratto di servizio alla mano, dovrebbe comportare “l’immediata e automatica risoluzione del contratto”.

Tutto questo fa dire a chiunque abbia le mani libere, e l’interesse dei cittadini come sola stella polare, che ATO Toscana Sud debba tutelarsi risolvendo il rapporto con Sei Toscana srl.

Sappiamo dal bilancio consolidato 2016 di questa azienda che la sua posizione finanziaria netta è negativa per 17,5 milioni di euro. Ma anche in questo caso le istituzioni dovrebbero tutelare prima l’interesse collettivo e dopo qualsiasi altra forma di interesse.

Aspettiamo quindi di capire dal Presidente della Regione se vuole esercitare il potere che la legge gli assegna: commissariare quegli enti che dovrebbero tutelare i cittadini e non lo fanno. Questo sempre nell’idea che la Regione sappia e voglia assumersi questa responsabilità di buon governo.

Di certo parleremo di tutta questa storia dentro la Commissione d’inchiesta regionale sul sistema di gestione dei rifiuti toscano che qualcuno ha cercato di rallentare ma, pare, da domani inizierà davvero il suo percorso.

1 COMMENTO

  1. […] Firenze 18 aprile 2018.  “L’ultima iniziativa del Movimento 5 Stelle per arrivare al risultato di far rispettare la legge anche in materia di gestione rifiuti nell’ATO Toscana Sud è stata bocciata dal Consiglio comunale di Grosseto, attore importante dell’ente, proprio ieri. Un voto in continuità col passato, dato che ATO Toscana Sud ha già mostrato chiaramente la sua volontà di non rivedere il suo rapporto col gestore unico Sei Toscana srl” così Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo consiliare regionale Movimento 5 Stelle, nel post www.movimento5stelletoscana.it/ci-sono-margini-per-commissariare-ato-toscana-sud-rifiuti/. […]

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