La richiesta di commissariamento per SEI Toscana avanzata da ANAC è la lapide del disegno PD per la Gestione dei rifiuti in Toscana. Ora si proceda con la decadenza del Contratto di Servizio con SEI Toscana e l’avvio del dibattito sulla nostra proposta di riforma del sistema, da tempo depositata in Regione.
Nel disegno regionale, ATO Toscana Sud (Provincie di Arezzo, Grosseto e Siena) era il modello da estendere agli altri ATO toscani, come paradossalmente rivendicato dalla stessa SEI Toscana nella nota di ieri. Un modello di gestione centrato su un mega gestore interamente controllato dal PD che l’inchiesta della magistratura prima e la richiesta di ANAC ora decretano come fallimentare, aprendo una questione politica non più rinviabile. Ben prima delle responsabilità penali che saranno accertate dalla Magistratura, sono in discussione le responsabilità politiche e gestionali che la Regione e le 103 amministrazioni comunali delle tre provincie hanno accumulato dal 2010 ad oggi nelle scelte in materia di gestione dei rifiuti. La Regione nel costruire un sistema humus di illegalità e inefficienze a danno dei cittadini e i Comuni nell’averlo assecondato. Rinnoviamo la richiesta di decadenza del Contratto di Servizio con SEI Toscana per ATO Sud e chiediamo l’avvio immediato del dibattito regionale sulla nostra proposta di legge di riforma del sistema di gestione: Economia circolare per una Toscana a Rifiuti Zero.
“I 103 Comuni di ATO Toscana Sud – aggiungono i consiglieri comunali M5S dei territori coinvolti – hanno approvato quanto la Struttura tecnica di ATO sottoponeva loro, prima per l’impostazione della gara, poi per la selezione del vincitore ed infine per la sottoscrizione di un contratto di servizio raffazzonato e costosissimo per le tasche dei cittadini. Facile ora per molti di questi sindaci stracciarsi le vesti, sperando che i cittadini disorientati se la prendano con altri: nel momento del decidere loro e i loro partiti erano dalla parte sbagliata. Ancor più deprecabile considerato che non era così difficile accorgersi di quanto stava accadendo. Il Movimento 5 Stelle ha impiegato poco più di 6 mesi di studio delle carte (da giugno 2014 a gennaio 2015) per capire il quadro tratteggiato da Cantone e dalla Procura, traducendolo in un’azione politica concreta.
Il 23 gennaio 2015, quando ancora Corte dei Conti e Magistratura non si occupavano della faccenda, il M5S presentò pubblicamente con conferenze stampa contemporanee nei tre capoluoghi di provincia i risultati del suo studio e la predisposizione di due mozioni sul sistema di gestione dei rifiuti da presentare in tutti i consigli comunale dei 103 comuni. Una delle due chiedeva l’impegno delle Amministrazioni Comunali a operare per la decadenza del contratto di servizio con Sei Toscana motivata proprio dalle forti criticità riscontrate nelle modalità di espletamento della gara. Le stesse criticità che oggi Magistratura e ANAC pongono alla base delle loro iniziative.
La verità è che i sindaci hanno sempre obbedito alle direttive del PD facendo i signorsì. Hanno girato la testa dall’altra parte facendo finta di non vedere. Diversamente dovremmo pensare che questi Amministratori sono così incapaci da non capire cosa andavano approvando. Oltre 40 Delibere di ATO assunte nel corso di 7 anni, almeno una ventina di dibattiti assembleari, strutture tecniche dei comuni deputate al settore dei rifiuti non sono serviti ad accorgersi di quello che stava succedendo?
Qualunque sia la verità il risultato non cambia: il caso ATO Toscana SUD sia la goccia che fa traboccare il vaso per i cittadini toscani. Diciamo basta ad un malgoverno di sistema, guidato da un Partito che usa le amministrazioni locali per i suoi scopi, autoalimentasi tramite il controllo della filiera di erogazione dei servizi di base: rifiuti, acqua, sanità, energia, trasporti”.