Massa 17 Lug 2024. Alcuni giorni fa scrissi un articolo in cui sostenevo la legittimità, conoscibilità e applicabilità dell’articolo 49 del Codice di Navigazione che prevede l’acquisizione al patrimonio demaniale marittimo di tutte le opere amovibili costruite sulle relative concessioni, in via automatica e del tutto gratuita alla scadenza delle stesse.
Possibile Danno Erariale
Chiedevo se in forza di tale normativa non sarebbe stato opportuno, per non incorrere in danno erariale, che i Comuni richiedessero ai concessionari, a cui tra l’altro non è stata ancora contestata la mancanza di autorizzazione all’attività, oltre al canone di concessione anche un affitto per l’uso di tali strutture.
Opere non Amovibili Passano al Demanio Statale
Ebbene posso rispondere a chi mi aveva definita “mentecatta” o la “signora che parla di cose che non conosce affatto” che la sentenza della Corte di Giustizia europea dell’11 Luglio 2024 ha ribadito il medesimo concetto:
“…Per questi motivi, la Corte (Terza Sezione) dichiara:
L’articolo 49 TFUE deve essere interpretato nel senso che: esso non osta ad una norma nazionale secondo la quale, alla scadenza di una concessione per l’occupazione del demanio pubblico e salva una diversa pattuizione nell’atto di concessione, il concessionario è tenuto a cedere, immediatamente, gratuitamente e senza indennizzo, le opere non amovibili da esso realizzate nell’area concessa, anche in caso di rinnovo della concessione.”
Canoni Maggiorati
Inoltre nella veste della sentenza si ricorda anche che nel rispetto della Legge Finanziaria 2007 “l’acquisizione al demanio pubblico di beni costruiti dal concessionario comporta l’applicazione agli stessi del canone maggiorato, dato che tali opere sono considerate come pertinenze del demanio pubblico.”.
Luana Mencarelli Coordinatrice provinciale M5S
Link riferimento: Balneari, Corte di Giustizia Ue: “Giusto che a fine concessione le opere passino allo Stato senza il pagamento di indennizzi”
Balneari, Ue: espropri legittimi dello Stato a fine concessione
Concessioni balneari, la Corte europea dà ragione al demanio