Si terrà sabato 14 gennaio alle ore 10 presso l’auditorium del Consiglio Regionale il convegno promosso dal Movimento 5 Stelle “MONTALBANO. RILANCIO CON TURISMO E AGRICOLTURA” sull’innovativa esperienza del percorso per il biodistretto di Montalbano.
Come Movimento 5 Stelle crediamo nella ruralità quale motore di sviluppo sostenibile. Siamo felici di poter dar voce all’esperienza dal basso di cittadini che amando il proprio territorio stanno cercando di avviare il bio-distretto di Montalbano. Parliamo di un progetto che unisce agricoltura, cultura, salute e turismo. Col convegno di sabato inizieremo un percorso di studio per capire come la Regione possa favorire queste esperienze. Ricordiamoci che un’agricoltura sana, quindi biologica e di prossimità, è alla base di una buona salute e preserva l’ambiente.
Noi abbiamo condotto qui un Regione una serie di lotte precise sia sulla diffusione del biologico nelle mense, sia di divieto del pericoloso glifosato. La sinergia tra difesa del territorio, agricoltura di prossimità, enogastronomia e turismo è, per noi, un elemento centrale del programma. La Liguria è unica Regione ad avere una normativa sui biodistretti, noi vogliamo prima raccogliere le necessità di queste esperienze e poi, se necessario, produrre una proposta anche qui in Toscana.
MURETTI A SECCO: PATRIMONIO DA PRESERVARE
L’architetta Stefania Voli e Rosalba Luzzi (Associazione Biodistretto di Montalbano) hanno spiegato in conferenza stampa alcuni dei progetti dietro il percorso per il biodistretto. Alcuni di questi sono in collaborazione con l’Università di Firenze che presso Empoli ha creato un centro dedicato: il Laboratorio Montalbano. Ci ha colpito ad esempio quello del ripristino dei muretti a secco, coordinato dalla geologa Laura Grassi e mirato a recuperare la competenza per realizzarli e manutenerli con l’obiettivo di ricostruire la nostra montagna-giardino. Questi muretti rappresentavano e rappresentano uno straordinario strumento di regimazione delle acque, tramite acquidocci e fosse, e assetto idrogeologica. Così l’acqua rimaneva sul Montalbano, una cultura straordinaria oggi quasi persa perché i muretti si sgretolano e pochissimi sanno come rimetterli in piedi. Il progetto prevede conferenze coi cittadini per mostrare questo patrimonio dimenticato e soprattutto corsi dove chi conosce questa antica tecnica la possa trasmettere e mettere in pratica con cantieri di recupero sparsi sul territorio.
AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE BIOLOGICA
La vicepresidente dell’Associazione, Rosalba Luzzi, ha chiarito come partendo da attività promosse dai Gruppi di Acquisto Solidale sempre più persone abbiano riscoperto il rapporto con la vita agricola e la valorizzazione del proprio territorio. Montalbano raccoglie diversi Comuni (Capraia e Limite, Carmignano, Poggio a Caiano, Quarrata, Vinci, Larciano, Lamporecchio, Serravalle, Cerreto Guidi, Monsummano Terme), 160 ettari divisi per terzi tra zona antropizzata, bosco e aree agricole. Queste ultime però sono molto concentrate sulla parte vitivinicola, vocata soprattutto all’export, aspetto importante ma che non completa quindi la domanda di alimentazione da agricoltura biologica di prossimità dei cittadini. E lì sono decisivi i piccoli contadini che l’associazione sta cercando di aiutare anche con interventi semplici nati dalle esigenze emerse: capire bene la legislazione, banalmente come si fa un pollaio a norma secondo i vari diversi regolamenti urbanistici dei comuni, ipotizzare percorsi di rete per creare spazi di trasformazione consortili. Il biodistretto, in linea con quanto definito da AIAB, sarebbe lo strumento di governance con coinvolgimento istituzionali per raccogliere questa spinta dal basso e coordinare le varie componenti: agricola, enogastronomica, culturale e turistica. La prima rivoluzione nasce da noi stessi e dalla nostra tavola.
Valorizzare questa cultura è anche un volano per un turismo sempre più esperienziale che ci chiede di conoscere a fondo le nostre bellezze.