“La PdL nr. 272 nasce con l’obiettivo di proiettare la Toscana nel futuro digitale, ma rischia di restare una legge fatta di promesse e priva di strumenti concreti”. Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, commenta la proposta di legge sull’innovazione digitale in discussione in Consiglio Regionale.

“Se da un lato è positivo che la Toscana si ponga il problema delle sfida digitale che l’attende nell’immediato futuro, dall’altro emergono molti interrogativi. Ad esempio, pur riconoscendo l’importanza dell’ampliamento delle competenze del CSIRT Toscana in materia di cybersecurity, rimangono dubbi su come questo centro si integrerà con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, già di per sé un’entità complessa e poco definita”.

La Presidente Galletti evidenzia anche il rischio di un’impostazione poco operativa del provvedimento: “Si parla di infrastrutture digitali, intelligenza artificiale, interoperabilità tra sistemi europei e sicurezza informatica, ma il testo della legge non chiarisce come tutto questo sarà realizzato. La digitalizzazione non può basarsi su promesse vaghe, servono azioni chiare e strumenti concreti”.

Un tema fondamentale affrontato nella proposta di legge è quello dell’intelligenza artificiale (IA), sul quale Galletti invita alla massima attenzione “L’IA è una tecnologia dirompente, capace di trasformare profondamente ogni settore della società, dalla sanità all’istruzione, passando per la gestione dei dati. Ma questa trasformazione porta con sé rischi significativi: dalle disuguaglianze sociali all’opacità degli algoritmi, fino ai pericoli legati alla privacy. Se la Regione non saprà governare questi aspetti con etica, trasparenza e sostenibilità, rischiamo di subire le conseguenze anziché coglierne i benefici”.

Dati alla mano, Galletti richiama la necessità di sostenere il tessuto economico locale: “Nel 2022, solo il 15% delle piccole e medie imprese italiane ha intrapreso progetti legati all’IA, e l’Italia è indietro rispetto agli altri paesi europei in termini di brevetti e start-up in questo settore. Questo divario è preoccupante, anche per la Toscana, e richiede politiche che favoriscano l’adozione dell’IA senza danneggiare il mercato del lavoro, ma piuttosto incentivando nuove opportunità di crescita e occupazione”.

Infine, Galletti sottolinea i rischi di discriminazione algoritmica e violazioni della privacy “Gli algoritmi, se non ben regolamentati, possono replicare pregiudizi e decisioni arbitrarie, mettendo a rischio i diritti dei cittadini. E l’elaborazione massiva di dati personali solleva interrogativi urgenti sulla trasparenza e la sicurezza”.

“L’intelligenza artificiale, se ben governata, può rappresentare una straordinaria opportunità di sviluppo, con un potenziale di crescita per il PIL italiano stimato fino al 18,2%. Ma dobbiamo evitare di subire passivamente questa trasformazione: il futuro della Toscana dipende dalla capacità di adottare politiche lungimiranti, concrete e inclusive. Il nostro impegno sarà vigilare affinché questa legge non resti un guscio vuoto, ma diventi una vera leva per l’innovazione e il progresso regionale”, conclude Galletti.