I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle segnalano tutto il loro disappunto per l’atto di giunta col quale viene modificata la legge 40/2005.
“Con un atto di disonestà politica e intellettuale il Partito Democratico cerca di sottrarsi al referendum col quale 55 mila cittadini, in poche settimane, hanno detto no alla riforma della sanità targata Rossi. L’escamotage trovato è una proposta di legge che cambia la legge 40 e all’art. 131 abroga la legge 28, oggetto del referendum abrogativo.
Per qualcuno questo atto non invaliderà il referendum, ma senz’altro pone la questione su un piano di interpretazione del diritto che rende la consultazione popolare meno sicura. Tutto ciò è intollerabile da parte di chi sbandiera la democrazia e poi cerca di evitarne gli esiti ogni qual volta questi contrastano con la propria decisione verticista.
Continueremo a sensibilizzare la popolazione sul perché la sanità toscana, prima in Italia a fornire i livelli “minimi” di assistenza, stia drammaticamente scivolando verso una privatizzazione di fatto. E tutto ciò per un PD che da anni ormai guarda alla sanità pubblica come ad una voce di costo da tagliare.”