Domani saremo alla manifestazione di Piombino per esprimere la massima solidarietà ai cittadini e lavoratori sottoposti ad una situazione di stallo e incertezza inaccettabile.

Stiamo continuando a lavorare al piano B, a tutti i livelli istituzionali e sappiamo che il 27 marzo o Rebrab tira fuori dal cilindro il piano industriale atteso oppure il tempo per intervenire sarà pochissimo.

Siamo infatti molto preoccupati che siano i lavoratori a pagare l’incapacità di governo di quella politica che non è stata in grado nemmeno di esigere gli stessi tempi per l’impegno occupazionale e la pianificazione industriale.

IRENE GALLETTI

“Abbiamo presentato negli anni atti ufficiali ai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico per discutere della gravissima situazione di Piombino e non si sono mai pronunciati. Il destino di 4mila lavoratori, tra Aferpi e indotto, non sembra interessare ad un governo più incline a grandi annunci e foto trionfanti con i “salvatori della situazione” rivelatesi incapaci di garanzie risolutive. Continueremo a far pressione affinché si agisca contro questo stallo drammatico di una città intera che sta morendo: qui senza il nostro reddito di cittadinanza, da luglio migliaia di persone potrebbero non avere più un posto di lavoro e una garanzia certa di ammortizzatori sociali adeguati, e molte di queste famiglie, penso ad esempio all’indotto ex Lucchini, cadrebbero nella disperazione più totale”

SARA PAGLINI

La scadenza del 1 luglio è vicina e la città sta attraversando un periodo pessimo. Dietro l’economia industriale girava una città, ci sono ingiunzioni di sfratto, chiudono i negozi: abbiamo un problema di tenuta sociale. Questa situazione di incertezza peggiora la situazione e per questo esigiamo certezze là dove finora a qualcuno sono bastate le strette di mano e le foto alla stampa.

DANIELE PASQUINELLI, M5S Piombino