In Toscana ci sono numerose famiglie che hanno creduto nella promessa di un’abitazione a prezzi calmierati tramite le cooperative edili abitative per poi trovarsi senza casa e senza riavere indietro l’investimento fatto.

Un anno fa abbiamo portato la questione in Consiglio regionale ottenendo il voto unanime sull’impegno di chiedere al Governo l’applicazione della normativa esistente a tutela di queste persone il D.lgs 122/2005. La Regione Toscana ha scritto al governo quanto indicato nell’atto, ma né Renzi né Gentiloni hanno mosso un dito. Anzi hanno continuato persino ad evitare di intervenire sul minimo dovuto: cioè l’impianto sanzionatorio scritto nella legge ma non applicato per carenza di disposizioni.

Noi non ci arrendiamo e per questo ci siamo attivati su due fronti: una nuova proposta istituzionale e la mobilitazione dal basso in sostegno di questi cittadini truffati. Sul fronte istituzionale stiamo predisponendo un atto di indirizzo dove riportiamo all’attenzione del Consiglio la necessità che la Regione Toscana supporti questi cittadini, anche tramite assistenza legale. Inoltre chiediamo che la giunta regionale promuova un metodo di prevenzione di queste truffe legalizzate, nel rispetto del d.lgs 122/2005: un protocollo tra Comuni toscani e Regione affinché al momento che le cooperative edili chiedono autorizzazione a costruire, gli enti locali inseriscano tra i requisiti la presenza delle fidejussioni a tutela dei soci.

Sul fronte invece della mobilitazione stiamo promuovendo azioni di sostegno per questi cittadini, tramite il nostro gruppo di lavoro Obiettivo Legalità. La prima sarà a Scandicci l’11 luglio. Ci troveremo da liberi cittadini in Via di Porto 193 per un presidio pacifico di contestazione del quinto tentativo di sottrazione subito da un cittadino che ha denunciato questo sistema e oggi, paradossalmente, anziché avere il sostegno dello Stato si vede intimare l’abbandono della sua casa, nonostante vi abiti con una figlia minorenne. Nell’occasione sarà con noi il nostro senatore Mario Michele Giarrusso che, per difendere la causa di questa famiglia, ha messo nell’abitazione la sua segreteria politica.

GABRIELE BIANCHI

“Invito a questo presidio il sindaco di Scandicci, il Consiglio comunale e tutti i cittadini, perché l’ingiustizia subita da questa famiglia è rappresentativa di un sistema che non funziona. I cittadini si pensano in un rapporto a due con la cooperativa edile, mentre c’è sempre un terzo attore: la Pubblica Amministrazione. Questa deve verificare il rispetto delle convenzioni con le cooperative edili, che possono vendere solo alle cifre pattuite, ma oggi non lo fanno in violazione della normativa.

In merito al caso oggetto del presidio Bencini ha precisato “Questo cittadino ha denunciato il sistema, si è rifiutato di pagare un importo più che doppio rispetto alla convenzione e per questo è stato espulso dalla cooperativa. Un atto tramite il quale questa, in liquidazione dal 2016, ha ottenuto quel dispositivo di rilascio dell’immobile che l’11 luglio potrebbe portare questa famiglia coraggiosa in mezzo ad una strada.

Queste cooperative prendono fondi regionali, in alcuni casi anche europei, e risorse comunali nei termini di mancati oneri di urbanizzazione per contro dovrebbero consentire a dei cittadini di farsi la casa a prezzi ragionevoli nel rispetto della legge, come chiarisce anche una recente sentenza del Consiglio di Stato. Eppure da Scandicci ad Arezzo, fino al recente caso di San Miniato, la Toscana è piena di casi dove questa normativa non è rispettata e nemmeno si rispetta il modello originale della cooperazione edile. Pensate che qualcuna di queste cooperative ha messo gli immobili persino in agenzia “le piace? Bene diventi socio della cooperativa e sarà sua”.

VALERIO BENCINI