Si sta affermando nel mondo una innovativa tecnologia, ideata e realizzata completamente da aziende italiane, che rappresenta attualmente il sistema di eco-dragaggio più efficace in grado di operare in linea con l’indirizzo strategico della Comunità Europea, “Ecoinnovation Action Plan 2020”.
Questa tecnologia rispetta pienamente i requisiti richiesti dalla normativa italiana in materia di tutela ambientale sulle tecnologie da impiegare per i dragaggi in ambito portuale e per bonifiche in ambiti S.I.N. – S.I.C. – S.I.R e ambienti protetti. Per questo ne ho seguito gli sviluppi.
Proprio riguardo al prelievo dei sedimenti, questa nuova tecnologia di eco dragaggio consentirebbe la loro asportazione senza contatto con il fondale, mantenendo un campo di depressione nell’intorno del punto di scavo al fine di evitare le fuoriuscite di materiale e il conseguente fenomeno di risospensione dei sedimenti. E questo è un gran vantaggio quando si deve operare in aree protette o segnate da agenti contaminati.
Con il sistema di eco-dragaggio poi, all’uscita dal sistema di disidratazione dinamica, sono disponibili i sedimenti depurati da eventuali corpi estranei, disidratati e classificati secondo gli obiettivi realizzativi prefissati.
Il tutto con una drastica riduzione dei volumi tali per cui l’intera attività risulterebbe molto più economica di quelle oggi adottate. Pensate che questa tecnologia consente di recuperare e riutilizzare una quota di sedimenti, fino all’85% del materiale estratto, che rende inutile realizzare le celebri casse di colmata.
I porti toscani hanno da sempre problemi di insabbiamento e questo obbliga periodicamente ad interventi di dragaggio.
Proprio di recente ho letto sulla stampa locale di Massa Carrara che “L’imboccatura del porto di Marina di Carrara sarà “alleggerita” di 100mila metri cubi di sabbia e potrà così tornare alla profondità standard, quella che aveva fino a un paio di anni fa e che consentiva alle navi di entrare e uscire in sicurezza dallo scalo Marinello”
Sempre seguendo l’articolo di stampa l’ente che dispone l’intervento, l’autorità portuale, ha chiarito che questi 100mila metri cubi di sabbia che saranno asportati dall’imboccatura dello scalo saranno destinati in larga parte a ripascimento, mentre il resto sarà trattato come “da norma”.
Se il Consiglio regionale approverà la mia mozione, la giunta regionale dovrà attivarsi nelle sedi istituzionali competenti affinché nel bando di gara per l’assegnazione dell’intervento di dragaggio nel porto di Marina di Carrara sia riservata una quota degli interventi alle tecnologie innovative quali l’eco-dragaggio.