Il Movimento 5 Stelle replica alla Comunicazione della giunta regionale sulle politiche abitative con tre proposte di riforma: stanziamenti di bilancio fissi per ristrutturare le case sfitte e manutenere le assegnate, studio sulla domanda reale prima di ogni riforma dei Livelli Ottimali di Esercizio (LODE) e soprattutto corsi di educazione civica preliminari all’assegnazione.
“La giunta PD evita la questione sociale, ma è in atto anche in Toscana una guerra tra poveri sull’emergenza abitativa: italiani da una parte e stranieri dall’altra. Solo nella LODE fiorentina il 53% delle assegnazioni vanno a questi ultimi e senza un governo responsabile della situazione, queste premesse possono portare allo scontro sociale”.
“Coabitare in un condominio è un percorso di integrazione. Noi chiediamo che la Regione ponga come sua precondizione un corso di educazione civica per la famiglia assegnataria di casa popolare, straniera o italiana che sia. Intanto si spieghino le regole minime di convivenza per stare in case popolari, senza escludere quanto pare ovvio: non si può far rumore in determinate ore del giorno e della notte, non si possono sgozzare capretti in terrazzo, non si possono lasciare sacchi di spazzatura davanti alla porta. Preveniamo l’inciviltà con l’educazione ed eviteremo che degeneri in violenza, come testimonia l’inquietante rinfocolare dell’estremismo, religioso e nazionalista, anche in Toscana”.
“Siamo d’accordo col PD, l’intero governo delle politiche abitative da loro elaborato va ridefinito. Ma non si può farlo con conti da bar sulle LODE. Prima avviamo uno studio su quanti alloggi servano, quanti sia disponibili e dove, ma soprattutto quanta povertà presenti un territorio e quindi quanti cittadini residenti possano necessitare di abitazioni popolari. Solo dopo sapremo riformare il sistema. Intanto il PD smetta di dare i numeri a caso, rimetta al suo posto quei 175 milioni di euro distratti tre anni fa alle politiche abitative in favore del TPL, e sancisca uno stanziamento fisso a bilancio di 11 milioni l’anno per ristrutturare le 1900 case sfitte e di 12,5 milioni per fare la manutenzione straordinarie delle assegnate. L’indebitamento delle agenzie pubbliche garantito dalla Regione non può che essere l’ennesima risposta raffazzonata in conto ai cittadini”.
Andrea Quartini