La Regione assicura importanti finanziamenti all’Unione dei Comuni dell’Empolese Val d’Elsa e deve far leva su questo per sostenere le richieste del personale di polizia municipale che dal 1 gennaio 2018 è finito nel suo organico per volontà degli undici comuni.
Serve chiarezza sulle posizioni contributive inps e inail del personale, grande punto interrogativo da ormai sei anni, e soprattutto la presa di coscienza che 85 agenti non possono gestire un circondario così esteso dove vivono 170mila persone.
A Prato, per un bacino simile, sono in 172 e ne vorrebbero 250.
Visto che la Regione definisce l’esigenza di un vigile urbano ogni mille abitanti, noi vorremmo che si adoperasse perché questo criterio sia rispettato. Aspettiamo risposta alla nostra interrogazione per capire come.
La qualità della nostra vita come cittadini dipende anche dalla sicurezza urbana e per troppo tempo si sono spese parole di elogio a chi la assicura per professione lasciando però questi pubblici ufficiali senza le risorse umane e materiali per svolgere a dovere i loro compiti e senza le adeguate coperture piene e dirette per la causa di servizio. È l’ora, anche in questo, di cambiare.