Abbiamo portato il problema erosione in Regione con una proposta al voto nel Consiglio regionale di domani e dopodomani.

Dei 5.286.769,69 euro messi dalla Regione Toscana per contrastare l’erosione costiera solo il 44% va ad interventi, mentre la fetta maggiore è destinata ad una progettazione che spesso ha tempi lunghi. In conseguenza, nonostante gli annunci a mezzo stampa di qualche esponente politico poco informato, sul 2017 la giunta regionale ha previsto ben pochi interventi effettivi. Il grosso si svilupperà solo il prossimo anno.

Per questo abbiamo chiesto alla Giunta di attivare tutte le azioni ordinarie e straordinarie per accelerare la progettazione degli interventi e avviare quanto prima i lavori urgenti nelle aree più critiche come Massa, Orbetello, Punta Ala e Castilione delle Pescaia.

L’Università di Firenze ha reso noto che negli ultimi vent’anni il mare ‘si è mangiato’ troppo arenile solo nel 6% della fascia costiera regionale e i tratti più critici sono quello tra la foce del Serchio e Bocca d’Arno, quello a sud della foce del Fosso della Cecinella, la foce dell’Ombrone, il litorale di Marina di Massa, la spiaggia di Vada, il golfo di Baratti, la spiaggia di Punta Ala e il litorale di Castiglione della Pescaia.

Tuttavia nel 2016 la Regione si è vista arrivare segnalazioni per problemi di erosione o danni da mareggiata solo in parte di queste: il litorale di Orbetello, il Golfo di Follonica, la spiaggia di Punta Ala e l’arenile di Marina di Massa, in particolare nella località Poveromo. Perché allora la maggior parte degli interventi in queste zone sono ancora alla fase di progettazione?

Gli interventi in queste aree devono garantire quanto prima l’equilibrio costiero. Se ormai l’estate è avviata, non si aspetti la prossima primavera per “svegliarsi” con quella che solo degli amministratori sventurati possono continuare a chiamare ‘emergenza’ al pari del caldo torrido e della siccità. Tutti questi fenomeni sono noti, previsti, studiati ed è semplicemente un dovere istituzionale gestirli con necessario tempismo. Chi se ne stupisce ha solo sbagliato a chiedere la fiducia dei cittadini nell’amministrare la cosa pubblica.

GIACOMO GIANNARELLI