
“Esprimo la mia piena solidarietà a Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, che saranno processati per aver aiutato Massimiliano a esercitare il suo diritto alla libertà di scelta fino alla fine della vita. E’ il momento di dare risposte adeguate alle sofferenze di chi si trova in condizioni irreversibili e intollerabili, deve farlo la politica, smettendo di delegare alla magistratura decisioni che dovrebbero essere chiare e sancite da una legge giusta ed equa.”
Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana, interviene sulla vicenda che ha portato al rinvio a giudizio di Cappato, Lalli e Maltese, dopo la decisione della GIP di Firenze di disporre l’imputazione coatta nei loro confronti.
“Il coraggio civile di queste persone non può essere ignorato. La loro azione di disobbedienza civile nasce dalla necessità di scuotere le istituzioni e di colmare un vuoto normativo che pesa sulle vite di tanti malati. La Toscana ha già compiuto un passo importante con l’approvazione della legge di iniziativa popolare ‘Liberi Subito’, promossa dall’Associazione Luca Coscioni. Ora è tempo che il Parlamento si assuma la responsabilità di garantire a tutti i cittadini il diritto all’autodeterminazione nel fine vita, superando le attuali discriminazioni e offrendo regole chiare e umane.”
Galletti conclude: “Questo processo non riguarda solo tre persone, ma chiunque creda nella libertà e nella dignità umana. Continueremo a batterci affinché nessuno sia più costretto a cercare all’estero la possibilità di una morte dignitosa e affinché chi aiuta chi soffre non sia trattato come un criminale, ma come un difensore dei diritti umani.”