La Rossa di Porto Azzurro non c’è più. Al suo posto la “Bianca di Stintino”. Il caso del ripascimento della tipica spiaggia elbana approda in Regione Toscana grazie ad un’interrogazione presentata dalla Capogruppo del Movimento 5 Stelle Irene Galletti.
Spiega la Consigliera in una nota: “Un tempo composta da sabbia mista a ghiaia rossastra ricca di minerali, La Rossa _ così è chiamata la caratteristica spiaggia nei pressi del porto, di grande attrazione turistica, e nel tempo rimaneggiata dall’erosione _ a seguito di un intervento di ripascimento effettuato dal Comune a luglio 2021, è stata ricoperta da una fine sabbia bianca, che secondo fonti stampa potrebbe provenire dalla spiaggia di Stintino in Sardegna. Improbabile, ma quel che è certo è che si tratta di un danno ambientale incalcolabile, di cui gli attori protagonisti ne dovranno rendere conto alla collettività.”
“Tra i coinvolti – scrive Galletti – c’è anche la Giunta Regionale della Toscana, che nella programmazione degli interventi per il recupero e il riequilibrio della fascia costiera previsti per il 2021, tra le spiagge più compromesse del litorale elbano indica anche La Rossa di Porto Azzurro, con un importo stanziato di 24mila euro per cinque interventi. Poco – secondo Galletti – per un carico di sabbia proveniente dalla Sardegna, sarà bene quindi capire meglio la questione e ricostruire come si sono svolti effettivamente i fatti.”
“Quello che è certo – secondo la pentastellata – è che troppo spesso si tendono a fare interventi di “cosmesi” delle spiagge, credendo di portare un valore aggiunto attraverso la trasformazione del paesaggio in qualcosa di simile ad altre realtà turistiche, con elementi geologicamente alloctoni e snaturando l’originaria geomorfologia dei litorali. Mentre sarebbe più opportuno preservare il paesaggio originale e combattere le ragioni che hanno portato al fenomeno erosivo sull’isola: come ad esempio l’abbandono delle campagne, un tempo ricche di vigne e coltivazioni, con canalizzazioni torrentizie che favorivano il trasporto di ciottolame e sabbie verso valle e sulle coste.”
Galletti apre anche una parentesi sulle modalità con cui effettuare un ripascimento rispettoso dell’ambiente: “sarebbe opportuno coinvolgere maggiormente le eccellenti università che abbiamo sul territorio: con il giusto stimolo e con il dovuto sostegno – spiega la Consigliera M5S – potrebbero in futuro trovare soluzioni rispettose delle caratteristiche geologiche ed economicamente sostenibili.”
Poi l’affondo: “Ma quello che vogliamo sapere oggi è come sia potuto accadere tutto questo, nel silenzio della Regione Toscana – chiosa la cinquestelle – che avrebbe dovuto controllare ed accorgersi di un fatto tanto grave. L’economia dell’Elba si basa sul turismo e quindi sulle sue spiagge, speriamo che la nostra interrogazione, oltre a far chiarezza sui fatti, contribuisca anche a far passare un concetto: il paesaggio e le sue peculiarità sono un tesoro che va difeso, soprattutto in una Regione che basa gran parte della propria economia sulla sua rilucente bellezza.”
Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana.