Ieri cittadini e cittadine della Toscana hanno trovato sulla propria home di facebook un annuncio a pagamento del progetto pubblico di infomobilità Muoversi in Toscana. Il testo aveva tutto tranne che le caratteristiche di una informazione sul traffico e si presentava come un chiaro post di propaganda politica.
Il post recita: ‘20 miliardi per le infrastrutture in Toscana. 20 miliardi destinati a rendere più moderna la nostra regione, a connetterla con il resto del Paese e con i traffici internazionali e a renderla più competitiva e attrattiva’. 20 miliardi alla Toscana? Qui siamo ad un livello oltre la semplice fake news. Infatti aprendo la pagina imbeccata con l’annuncio a pagamento, pagato da tutti i toscani con le loro tasse, l’utente facebook avrebbe potuto accedere a quello che tutto sembra tranne un “servizio” nel senso giornalistico del termine, ospitato nel portale intoscana.it.
Nell’articolo si leggono frasi come “Fondi sbloccati e programmati gli interventi per migliorare la viabilità in Toscana e connetterla con il resto del Paese e con i traffici via mare”, “Oltre 20 miliardi a cavallo degli ultimi due Governi per le infrastrutture della Toscana” e di lì un elenco di fondi e opere fantasma come la Bretellina di Piombino, data dall’articolo come certa grazie “ad un finanziamento di 50 milioni”.
Praticamente la classica narrazione del PD renziano dove tutto è smentibile semplicemente conoscendolo, come confermeranno i cittadini di Piombino. Per intendersi la “bretella” ci risulta già presente in un’intesa Governo-Regione di 15 anni fa e il via libera del CIPE è solo sul primo lotto. Se ad ogni annuncio pubblico di un’opera seguisse l’opera a quest’ora ci sarebbero almeno venti bretelle di Piombino.
Vogliamo sapere chi è responsabile di questa trovata e sapere da Rossi se, con uno slancio di decenza, prevede provvedimenti disciplinari a riguardo.
Riteniamo inaccettabile che con soldi pubblici si producano e promuovano fake news, di chiara promozione delle forze politiche al governo regionale da sempre. Talmente chiara che l’autrice dell’articolo scrive persino che l’elenco delle opere date è “la cornice entro la quale si potrà inserire lo sviluppo infrastrutturale della Toscana al netto dell’incognita del 4 marzo, con le elezioni politiche”. Vuole anche dirci chi votare all’uninominale? Un’idea ce la siamo fatta comunque.