La dura accusa del M5S in Regione Toscana a seguito delle rivelazione dopo la chiusura delle indagini sull’inchiesta keu.
“Il notaio è un pubblico ufficiale al quale lo Stato affida il potere di attribuire pubblica fede, cioè il valore di prova legale, agli atti che stipula. Perciò tutti – compreso il giudice – devono presumere vero ciò che è da lui attestato, salvo che sia accertato il reato di falso”: così il Consiglio Nazionale del Notariato definisce il ruolo del notaio. Quindi ci si aspetterebbe che l’allora Presidente del Consiglio regionale e oggi della Giunta Eugenio Giani, che si era autoattribuito la “posizione di notaio” al tempo in cui fu approvato l’emendamento, debba perlomeno dare delle spiegazioni convincenti alla luce di quanto emerso dagli interrogatori resi pubblici alla chiusura delle indagini. Finora invece l’unica risposta che abbiamo avuto dal Partito Democratico e dal diretto interessato è stata una reiterata e monocorde autoassoluzione di fronte a ogni dettaglio in più che emergeva dalla vicenda, unita a imbarazzanti dichiarazioni di impegno aggiuntivo a contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata.
Un impegno così intenso da convincere la Giunta a sospendere l’accordo con la Scuola Normale per la redazione annuale di un rapporto sulla penetrazione delle mafie in terra toscana. Sembra che da ora in poi lo farà IRPET, agenzia inhouse della Regione Toscana che si occupa con grande competenza di economia territoriale ma che niente ha a che fare con mafie e dintorni.
A pensare male, si potrebbe supporre che un partito investito a ogni livello in vicende quantomeno opache provi fastidio a vedersi snocciolare ogni anno le evidenze di una totale permeabilità delle istituzioni, proprio negli stessi settori dove si rivela un po’ “leggero” nel legiferare.
Quindi via l’università, rea di aver messo il dito nella piaga e nero su bianco gli incroci pericolosi tra lecito e illecito nella gestione rifiuti; dentro invece IRPET, che ha il considerevole vantaggio di essere un controllore subordinato per certi versi al controllato.
Ora il castello di carte sembra prossimo a cadere, insieme all’improbabile versione secondo cui le responsabilità ricadrebbero su figure tecniche, lasciando immacolate le sfere politiche. E a questo punto ci aspettiamo e chiederemo a Giani tutta la verità, finora sepolta insieme al keu, alla questione morale e alla fiducia di migliaia di cittadini che la attendono insieme alle bonifiche di tonnellate di veleni.