“Non possiamo permettere che la distanza geografica condanni i cittadini delle aree periferiche della Toscana a cure tardive e, spesso, a conseguenze irreversibili. È il momento di agire, ed è per questo che ho presentato in Consiglio regionale una mozione per migliorare la rete di intervento sanitario nelle zone più svantaggiate della nostra regione,” ha annunciato oggi Irene Galletti, Presidente M5S e Consigliera regionale.

La proposta è rivolta all’Alta e Bassa Val di Cecina, alla Val di Cornia e all’Isola d’Elba, territori che, per la loro conformazione geografica e per la difficoltà nei collegamenti, soffrono un ritardo inaccettabile nei trattamenti salvavita per patologie tempo-dipendenti come infarti, ictus e traumi gravi. La situazione è resa ancora più critica dalla crescita esponenziale della popolazione nei periodi turistici, una situazione che riguarda la Costa etrusca, da Rosignano Marittimo a Piombino, con piccoli comuni come Bibbona, Castagneto Carducci e l’Elba che, durante l’estate, superano il milione di presenze.

“Non si tratta solo di un problema di equità territoriale, ma di un’emergenza sanitaria concreta. Oggi, fino al 94% dei pazienti colpiti da infarto in queste aree non riceve le cure necessarie entro i tempi massimi raccomandati dalle linee guida europee. È un dato inaccettabile, che deve spingerci a un’azione immediata,” ha sottolineato Galletti.

La mozione punta a due obiettivi fondamentali: sfruttare appieno la sala di elettrofisiologia dell’ospedale di Cecina, recentemente inaugurata ma ancora sotto-utilizzata, dotandola degli strumenti necessari per trattare le patologie aritmiche più complesse; e creare nuove sale di emodinamica nelle Valli Etrusche, in Val di Cecina, in Val di Cornia e all’Elba, per garantire interventi tempestivi in caso di infarti miocardici.

“Un sistema sanitario regionale che si definisca equo deve assicurare a tutti i cittadini pari opportunità di cura, indipendentemente da dove vivano. Il tempo è un fattore decisivo per salvare vite e ridurre il rischio di complicanze irreversibili. Non possiamo più tollerare che l’orografia del territorio e la carenza di strutture adeguate mettano a rischio la salute di così tante persone,” ha dichiarato la Consigliera.