Il 9 novembre scorso denunciammo che l’ASL Sud Est continuava a lasciare in stato di semiabbandono il controsoffitto dell’area di chirurgia dell’Ospedale di Arezzo. A due mesi dall’evento meteorologico che aveva provocato alcune infiltrazioni, persistevano in una zona così delicata dell’Ospedale dei pannelli di controsoffitto rimossi, con evidenti rischi anche in termini igienici. Ci fu risposto che i pannelli erano stati lasciati così per permettere una migliore asciugatura, quasi a suggerire un plauso per la scelta. Ebbene a distanza di un mese da quella risposta la situazione è persino peggiorata, come visibile dalle foto che potete vedere qui.
Ora non piove più nei corridoi e nelle stanze attigue, ma addirittura nella sala robotica, una situazione grave al punto che gli stessi computer dove è scritta l’attività di chirurgia devono essere coperti per evitare il peggio.
Cosa intende fare l’azienda sanitaria per garantire la sicurezza di operatori e pazienti? Lo chiederemo con un’interrogazione oggi stesso.
Ma con l’occasione vorrei stimolare tutti ad un ragionamento.
Questa situazione dell’Ospedale di Arezzo, come altre che denunciamo da tre anni, sono la punta dell’iceberg. La sanità toscana ha un volume impressionante di sale e spazi sottoutilizzati o lasciati in stato di semiabbandono. E questo deve aprire una riflessione seria sugli indirizzi regionali.
Chi governa e ha governato da sempre ha investito in edilizia sanitaria, acquistato computer e infrastrutture informatiche e poi oggi manca il personale per usarle. A cosa e a chi è servito aver fatto spesa sulle strutture e sulle attrezzature se poi teniamo vuote le prime e non abbiamo chi possa usare a fini di servizio sanitario le seconde?
Non si lascino ingannare i toscani: il partito unico, da PD a Lega Nord, punta dritto alla privatizzazione della sanità. Noi siamo l’unico vero baluardo al servizio sanitario pubblico.
Immagini disponibili al seguente link https://goo.gl/P2SUwv