Il 12 e 13 giugno 2011 26 milioni di italiani sancirono che sull’acqua non si sarebbe potuto più fare profitto e con quel ”SI” tracciato sulla scheda decisero di abrogare (parzialmente) una norma relativa alla tariffa dell’acqua che prevedeva “l’adeguata remunerazione del capitale investito”. Togliere quel passaggio comportava niente più margini, finanza speculativa o business, semmai un servizio efficiente a fronte di investimenti sulla rete tangibile, ad esempio per ridurre le perdite.
Dopo che la proposta di referendum consultivo per contrastare la quotazione in borsa della Multiutility è stata dichiarata non ammissibile dalla Commissione “tecnica” nominata dal Comune di Pistoia, l’attività del fronte “ No Multiutility” non si ferma e non si arrende.
Il Movimento 5 Stelle è fin dall’inizio al fianco del Coordinamento delle Associazioni No Multiutility e continuerà a supportare la loro attività in ogni sede istituzionale in cui è presente. Anche se, i cittadini pistoiesi, non potranno ufficialmente esprimere il parere contro la quotazione in borsa, noi organizzeremo iniziative che oltre a rendere partecipi e informati i cittadini, terranno alta l’attenzione sul tema.
Il parere della commissione, in sostanza, reputa inutile il quesito in quanto Pistoia da sola non può incidere sulle decisioni detenendo solo il 5,48% delle azioni, palesando quindi che anche in futuro, nelle decisione che dovrà prendere la Governance della Società, il Comune non avrà alcun potere d’intervento facendo così perdere qualsiasi potere di indirizzo e controllo ai cittadini che con il loro voto amministrativo dovrebbero poter condizionare le scelte su un bene comune come l’acqua.
Mentre nel PD iniziano a vedersi le prime crepe, spaventati dal ritorno negativo in termini elettorali dell’operazione, il centrodestra con il futuro candidato in Regione Tomasi ha deciso di sposare la causa della quotazione in borsa con spirito irriducibile, nonostante il parere della Corte dei Conti Toscana che il 23 agosto ha dichiarato non ammissibile la cessione dei beni demaniali in capo a Consiag all’interno del progetto Mulitutility nella prospettiva della quotazione in borsa.
Nelle prossime settimane il Movimento 5 Stelle continuerà la propria opera dentro e fuori le istituzioni perché chi oggi tenta di speculare sui beni comuni ed universali trovi davanti a sé un muro democratico formato da cittadini consapevoli. A cominciare dal Consiglio Regionale dove la Capogruppo Galletti ha presentato un’interrogazione alla Giunta Regionale che serva di stimolo per un suo diretto intervento a tutela del diritto di partecipazione attiva che spetta ai cittadini.
Movimento 5 Stelle