Un’interrogazione regionale per chiarire in che modo, e con quali tempi, la Regione intenda attuare la ricognizione e la mappatura dei cantieri e delle discariche che nel corso degli anni sono stati oggetto di conferimento degli scarti di lavorazione Keu, relativi all’omonima inchiesta. L’atto, depositato dalla Presidente del Gruppo M5S Toscana Irene Galletti punta, tra le altre cose, a capire “come la Regione provvederà a tutelarsi in relazione al danno ambientale e sanitario e ai costi per il ripristino o la bonifica delle aree, nei confronti delle aziende o soggetti coinvolti, anche in merito di insolvibilità del debitore in caso di condanna” – si chiede l’esponente M5S.
“In una nota stampa – ricostruisce Galletti – Csai Spa, l’azienda pubblico-privata che gestisce rifiuti nella provincia di Arezzo ha fatto sapere che nel corso di controlli annuali condotti nell’ambito del piano di sorveglianza della discarica di Podere Rota a Terranuova Bracciolini, ha rilevato la presenza di cromo e di cromo esavalente con valori anomali in rapporto all’assetto idrogeologico dell’area. Questi dati – a detta di Csai – incompatibili con le attività delle discarica, hanno spinto l’azienda ad approfondire i controlli, individuando l’origine degli inquinanti in alcuni materiali utilizzati di recente per delle opere stradali sulla strada provinciale 7 di Piantravigne. Nell’ipotesi che potessero trattarsi di ceneri di conceria, i vertici Csai hanno ritenuto opportuno sporgere denuncia presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze.”
“Questo fatto – osserva la capogruppo M5S – dimostra due cose: la prima è che i monitoraggi ambientali servono, bisogna quindi farne di più, anche preventivi; la seconda è che gli appalti in cui hanno operato le società coinvolte nell’inchiesta Keu – come più volte abbiamo sottolineato con atti in Aula e in Commissione – devono al più presto essere individuati e sottoposti a monitoraggio, perché le sostanze inquinanti presenti nei materiali Keu, attraverso il dilavamento prodotto dalle acque meteoriche, hanno il potenziale per inquinare rapidamente terreni e falde, anche in profondità, con un danno ambientale incalcolabile.”
“La maggioranza guidata dal Partito Democratico – attacca Galletti – in questi ultimi mesi ha bocciato diversi nostri atti nei quali chiedevamo maggiori risorse per i controlli ambientali, per il potenziamento di Arpat, e per il tracciamento e monitoraggio di tutti gli appalti in cui hanno operato le aziende coinvolte nell’inchiesta sulle concerie. A questo punto – conclude la pentastellata – visto che chi governa la Regione suggerimenti da noi non ne vuole, risponda almeno alla nostra interrogazione, spiegando ai toscani cosa è stato fatto in questi mesi per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente e quando, finalmente, i responsabili provvederanno ad assumersi le proprie responsabilità politiche di fronte ad un’inchiesta che coinvolge le istituzioni più alte della Toscana e la criminalità organizzata.” Così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio regionale della Toscana.
Sulla vicenda interviene anche Tommaso Pierazzi, consigliere comunale di San Giovanni Valdarno:”Quello che abbiamo appreso dai media è inquietante. Ovviamente aspettiamo che gli organi competenti facciano il loro lavoro di accertamento, ma non possiamo che prendere spunto da questa nuova vicenda per ricordare che la discarica di Podere Rota deve chiudere.” Conclude in cinquestelle.