“Il progetto di rifacimento del ponte di via Menconi sul torrente Carrione non può più aspettare oltre – afferma Giacomo Giannarelli, Presidente del Gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle – Si tratta di un intervento per la messa in sicurezza del territorio. Occorrerà fare il possibile per contenere i disagi, rivedendo dove possibile l’assetto del cantiere per agevolare gli spostamenti così e prevedendo come un sostegno economico da destinare alle attività che a causa dei lavori subiranno un disagio o una perdita di fatturato. Dobbiamo dare la priorità alla sicurezza del territorio per evitare che si ripetano tragedie come quella del 2014. Ricordo che il dissesto idrogeologico dal 2000 ha causato più di 400 morti in Italia. Non dobbiamo sottovalutare neanche il rischio che corrono le scuole materne e gli asili nido, posti poco a valle del ponte oggetto dei lavori: un motivo in più per assumerci tutti le nostre responsabilità ed attuare speditamente l’intervento di messa in sicurezza del torrente. Confido che anche la Regione Toscana, la quale realizzerà l’intervento nell’ambito del masterplan del torrente Carrione, voglia venire incontro alle varie esigenze della cittadinanza, attivandosi così per l’istituzione del fondo e per contenere al minimo i disagi previsti.”

“Inoltre, come hanno evidenziato gli stessi tecnici della Regione, il Carrione versa da decenni in stato di abbandono e deve essere messo in sicurezza. Storicamente le alluvioni a Carrara si sono registrate in autunno: 23 settembre 2003, 11 e 12 novembre 2012, 28 novembre 2012. Rimandare questi lavori significherebbe far passare un altro periodo a rischio senza sicurezza. Io e l’amministrazione comunale del MoVimento 5 Stelle ci dissociamo dal percorrere questa pericolosa strada. Noi riteniamo infatti che la messa in sicurezza del Carrione sia una priorità e che se i lavori che essa comporta, oggi dopo il lockdown imposto dal Covid, hanno dei contraccolpi particolarmente pesanti per tempistiche e modalità di esecuzione, allora si deve agire nell’ottica di una compensazione per le attività direttamente interessate, non certo facendo trascorrere un altro autunno di notti insonni ai carraresi”.