Le leggi per tutelare la sicurezza dei cittadini ci sono, ma spesso non sono applicate. Un caso preoccupante è quello relativo all’applicazione della l.r. 65/2014 nei Comuni caratterizzati da pericolosità sismica.
La normativa è chiara: in questi Comuni l’amministrazione deve imporre l’adeguamento antisismico a tutti gli edifici esistenti e a quelli in corso di realizzazione. Invece cosa succede? Nei piccoli Comuni dove l’ufficio tecnico spesso manca di personale adeguato, è accettata l’autodichiarazione dell’architetto o ingegnere edile che assiste il cittadino o l’impresa nella pratica edile. Un documento dove di fatto questo libero-professionista dichiara quanto la legge imporrebbe ai tecnici comunali.
Mentre quindi la legge è perentoria, e il Comune dovrebbe quindi rifiutare qualsiasi richiesta edile che non applichi la normativa in materia antisismica, la prassi è diventata più larga con un laconico “basta che la responsabilità se la prenda il progettista”. Questo ha comportato disomogeneità di applicazione della legge regionale nei diversi Comuni e addirittura tra sedi dei Geni Civili nella stessa Area Vasta. La Regione deve intervenire, a tutela della sicurezza delle centinaia di migliaia di cittadini che vivono in Toscana in aree soggette a pericolo sismico.