Lo psicodramma PD finisce ancora una volta in conto ai cittadini toscani. Pagheremo infatti noi l’ultimo strascico istituzionale del confronto Rossi-Renzi: la delibera 75/2017 con la quale il Presidente della Regione ha impugnato alla Corte Costituzionale la Legge di Bilancio dello Stato.

Cos’è successo? Lo Stato ha deciso che le Regioni non possono aumentare la tasse, le Regioni non le devono aumentare, ma Rossi l’ha fatto nel caso dei concessionari di demanio idrico. E anziché fermarsi perché la giurisprudenza non è un’opinione ha impegnato l’avvocatura regionale, e quindi l’intera Regione, in una causa dal finale già scritto.

Mentre nella soap opera PD toscano questa è solo una scena della puntata, migliaia di toscani hanno già ricevuto i bollettini da pagare. Quali saranno le conseguenze per le casse regionali di questa possibile appropriazione indebita? Se infatti, come sembra chiaro, la Corte Costituzionale dirà a Rossi che è nel potere del Parlamento fermare aumenti di tasse regionali, chi pagherà il conto?

Le politiche di governo serie si possono fare anche col bilancio attuale. Noi abbiamo depositato due leggi quadro – reddito di cittadinanza ed economia circolare – con coperture chiare senza indicare per il 2017 alcun aumento di imposte. Quando c’è la volontà di toccare gli sprechi, i soldi per le politiche serie si trovano. Il resto sono battute da soap opera, mentre la Toscana reale aspetta risposte urgenti sull’emergenza povertà e il dramma occupazione.

GABRIELE BIANCHI