Mario Vece si è ferito nell’esercizio della sua funzione pubblica, perdendo la mano sinistra e rischiando anche l’occhio destro.
Con stupore e indignazione è emerso come il contratto di lavoro dell’artificiere non preveda copertura assicurativa delle spese mediche sostenute, un aspetto increscioso cui porre rimedio quanto prima a livello parlamentare.
Nel frattempo però la Regione potrebbe replicare con Vece quanto già sperimentato ad esempio con Giuseppe Giangrande, il carabiniere gravemente ferito in servizio a Roma: un contributo di solidarietà di 20mila euro risparmiabile qualora la Polizia di Stato dovesse ufficialmente confermare la volontà di farsi carico di tali spese mediche.
Il tema della copertura assicurativa delle nostre forze dell’ordine ci sta molto a cuore. Purtroppo non lo stesso si può dire sempre del Partito Democratico che, dopo aver votato a favore della nostra proposta di riconoscimento della causa di servizio per la Polizia Municipale, ha poi bocciato l’atto in cui chiedevamo di passare dalle parole ai fatti copiando quanto fatto dalla Regione Lazio: la convenzione con INAIL in tal senso.