“C’è parecchio ottimismo tra le fila dei parlamentari del PD toscano se credono, dai banchi dell’opposizione, di poter impegnare il nuovo governo – il più a destra di sempre – con una spesa di 870 milioni per rimediare al crollo di consensi che il loro partito ha registrato a Piombino a causa dell’ok di Giani al nuovo rigassificatore. A dirla tutta la nuova premier Giorgia Meloni deve un bel favore a Giani, perché l’ha sollevata dalla scomoda promessa elettorale di valutare una posizione alternativa per l’opera e che difficilmente avrebbe potuto mantenere senza litigare con tutta la sua coalizione.” Così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Regione Toscana, commentando sui social la notizia relativa alla proposta di legge presentata dai parlamentari del PD in favore delle opere compensative al rigassificatore di Piombino.
“Quello che è più probabile – continua nel post la Cinquestelle – è che al nuovo governo importi ben poco delle grane territoriali dei dem, anche perché su Piombino le hanno pure loro con il sindaco, espressione di destra, che rema in direzione antagonista rispetto a quella indicata da Draghi. E quindi se qualche legge correrà in sostegno del Memorandum e delle opere compensative in esso indicate, difficilmente vedrà il PD alla regia, e ci permettiamo di dubitare – fino a prova contraria – che si avvicinerà minimamente all’intensità finanziaria proposta (e lo diciamo a malincuore perché il territorio se lo meriterebbe).”
“Detto questo – conclude Galletti -, l’idea di poter riguadagnare credibilità e consenso politico per una decisione calata dall’alto, senza coinvolgimento del territorio e dopo aver dimostrato poca sensibilità nei confronti del punto di vista dei diretti interessati, attraverso una promessa destinata ad avere le gambe particolarmente corte, se non è l’ennesima presa in giro ditemi voi di cosa si tratta.”