Il Movimento 5 Stelle regionale si schiera contro il rigassificatore di Piombino e annuncia una mozione per chiedere al Consiglio regionale di esprimersi contro l’opera, calata dall’alto, senza alcun tipo di interlocuzione con il territorio, e che presenta importanti criticità dal punto di vista ambientale e della sicurezza. Alla conferenza stampa, organizzata dalle consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Irene Galletti e Silvia Noferi, hanno partecipato anche i consiglieri comunali di Piombino Daniele Pasquinelli ed Emanuele Orlandini.
La mozione chiede alla Regione di attivarsi presso il Governo nazionale per scongiurare l’installazione di una nave gasiera all’interno del porto di Piombino, progetto che metterebbe a rischio di incidente rilevante l’intera popolazione, sottoponendo inoltre l’ambiente marino-costiero a forme di inquinamento insostenibile per la vita della fauna e della flora locali.
“Se facciamo un paragone con le aree di interdizione previste intorno alla nave gasiera di Livorno – affermano Galletti e Noferi – sono talmente vaste che se proviamo a proiettarle sulla carta nel porto di Piombino risulta chiaro che dovrebbe essere interdetta un’area che oltre alla città di Piombino comprenderebbe Baratti e l’estremità nord dell’Isola d’Elba, in un tratto di mare dove di solito transitano i traghetti turistici per l’arcipelago toscano.”
Con l’atto le consigliere regionali sollevano anche la necessità di una maggior responsabilità in tema di politiche ambientali ed energetiche e chiedono alla Regione di “contrastare forme di finanziamento pubblico finalizzate all’importazione di gas estratto con la tecnica della fratturazione idraulica (fracking)”.
“Oltre all’ovvio danno economico, ambientale e di sicurezza che si configurerebbe – sottolineano le consigliere regionali – l’opera è contestabile anche sotto il profilo della sostenibilità economica: l’alto prezzo del gas statunitense è un fatto noto e dipende soprattutto dal trasporto necessario da un capo all’altro dell’oceano Atlantico e dalla discutibile tecnica estrattiva – il fracking, appunto – che ha un ulteriore costo ambientale all’origine da mettere in conto.”
“Piombino è una città che da decenni aspetta un intervento del Governo per le bonifiche, per il completamento delle arterie stradali per l’accesso al porto turistico, per il rilancio della siderurgia, problemi atavici mai risolti, e adesso il Governo intende aggravare la situazione con una nave rigassificatrice e con lo specchietto delle allodole delle compensazioni?” Si domandano Galletti e Noferi.
“Non si può devastare un territorio calando dall’alto progetti di tale portata senza i dovuti approfondimenti tecnici e politici – concludono – neanche in nome dell’emergenza nazionale. Lo spettro di una crisi energetica, in un Paese non autosufficiente come il nostro, poteva essere previsto con largo anticipo e scongiurato anni fa, ridurre il problema ad interventi emergenziali ed inadeguati mortifica il ruolo della politica e crea un danno ai cittadini.”
Così Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Toscana.