Apprendiamo dalla stampa* che l’assessorato regionale alla Sanità sta lavorando per interrompere la concessione pluridecennale dei 4 ospedali in project financing e riprendersi così la gestione dei servizi non sanitari. Un barlume di saggezza per il quale troverà il nostro appoggio quando si passerà dalle dichiarazioni ai fatti.
Abbiamo criticato da sempre l’operazione project financing in sanità e la storia ci ha dato ragione: a Prato, Pistoia, Lucca e Massa Carrara si sono moltiplicati i problemi per i cittadini mentre il privato ha fatto un affarone da circa 721 milioni, pari alla differenza tra quanto investito, circa 419 milioni, e la resa dei servizi non sanitari per i 19 anni di concessione. Senza considerare che i 19 anni partono dalla consegna dell’ultimo ospedale, Massa-Carrara avvenuta nel 2015. Per questo la stima che sta circolando sulla rinegoziazione del contratto di concessione ci sembra bassa, ma se davvero per “200 milioni di euro” Astaldi è disponibile, si proceda subito con l’accordo.
Speriamo di non trovarci davanti all’ennesima operazione elettoralistica del Partito Democratico. Tra pochi mesi Pistoia, Lucca e Carrara andranno al voto. Sarebbe davvero intollerabile l’ennesima presa in giro per i cittadini che hanno già pagato sulla loro pelle i danni della visione sanitaria PD dietro i 4 ospedali: affari per il concessionario, pronto soccorso nel caos, operatori stremati e il principio della cura ospedaliera rapida per lasciare alla famiglia del paziente, senza una rete territoriale di sostegno, tutto il decorso post ospedaliero.
Bene chiudere con un tappo la falla verso il concessionario, ma visti i suoi problemi economici, non vorremmo mai che si usino i soldi destinati a migliorare la sanità toscana per l’ultimo soccorso al Gruppo Astaldi.
* La Nazione Pistoia, 6 marzo 2017