A settembre denunciammo il rischio carenza di sangue per l’improvvido protagonismo della giunta – Rossi su tutti – di far risultare la Toscana prima nella “gara di solidarietà tra regioni di donatori” (tutta nella mente dei politici) per le popolazioni terremotate.
Avevamo ragione e questa incapacità del sistema sanitario nella programmazione delle donazioni in eccesso ha causato una carenza di sangue intero quando quello donato e mai arrivato alle popolazioni terremotate (perché già servite dai territori limitrofi) è scaduto.
Come conseguenza immediata di questo malgoverno nella gestione della generosità dei donatori molto di questo sangue, generosamente donato dai toscani, è stato buttato e come si sapeva benissimo non era possibile – per motivi sanitari – richiedere prima di mesi un ulteriore contributo ai cittadini della regione.
A distanza di mesi ecco l’ultima conseguenza pratica di questo errore da malgoverno sanitario: un cittadino si è recato a Cisanello per un intervento programmato di asportazione di un tumore. Dopo essere stato sedato l’intervento è stato rinviato ma la massa tumorale era sempre lì. Il motivo? Mancava il sangue per l’intervento.
Ci siamo attivati immediatamente per trovare una soluzione pratica al problema del cittadino, ma soprattutto perché quanto accaduto sia classificato come evento sentinella. È scandaloso che chi ci governa si sia fatto propaganda con il buon cuore dei cittadini e che poi si debbano pagare prezzi altissimi per incapacità di programmazione e di governo.