E’ finalmente arrivata la risposta della giunta regionale alla nostra interrogazione sul rispetto della legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo (n.57/2013).

Ci conferma che le leggi spesso ci sono, ma nessuno le applica e chi le ha fatte si dimentica di monitorarne l’attuazione.

In tutti i Comuni toscani nuove sale slot e centri scommesse compaiono ovunque, nonostante dal 2013 debbano distare almeno 500 metri da istituti scolastici, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi o strutture socio-sanitarie. Un criterio molto stringente che renderebbe ‘fuorilegge’ quanto i cittadini si sono ormai abituati a credere normale.

Per capire se questa norma era disattesa o meno, abbiamo usato il suo art. 14 che impone il pagamento di una sanzione che va da mille a 5mila euro a centri scommesse e sale slot che non rispettano tale distanza di sicurezza di 500 metri dai luoghi sensibili. Il 30% degli introiti di queste sanzioni devono infatti finire nel bilancio regionale e quindi ci siamo detti: ‘visto che questi centri sono ovunque, sentiamo quante decine e decine di migliaia di euro ha incassato la Regione dalle sanzioni’.

E la risposta dell’assessore regionale Bugli ci ha lasciato di stucco: zero euro.

L’assessore regionale ha tenuto a farci sapere che questo incredibile flop di governo, su una delle migliori leggi regionali in materia di prevenzione della ludopatia, si deve anche alla mancata vigilanza dei Comuni toscani. Tradotto: i Comuni non hanno vigilato, per questo le sanzioni non sono partite.

Un bel buco nell’acqua del quale ci chiediamo come mai la Regione non abbia chiesto conto all’ANCI Toscana a guida PD e, in questo lavarsene le mani, abbia omesso persino il minimo sindacale, ovvero una mail alle 276 amministrazioni comunali toscane.

Sarà nostra cura sollecitare tutte le amministrazioni comunali in questa verifica. Con beneficio delle casse comunali e regionali.

GABRIELE BIANCHI