“Le ultime dichiarazioni stampa sulla riforma sanitaria rilasciate da Eugenio Giani, candidato Governatore del PD, lasciano esterrefatti. Non si capisce bene a cosa si riferisca quando parla di “piccoli aggiustamenti” da fare.
Questa legge fortemente voluta dal Partito democratico ha stravolto un sistema sanitario già fragile, aprendo di fatto le porte alla privatizzazione. Ricordo a Eugenio Giani che era già lui Presidente del Consiglio regionale quando con un colpo di mano il PD stralciò ben 57 articoli, dei 151 previsti, pur di non approfondire i gravi problemi che la legge aveva, impedendo così il dibattito democratico in aula. Negli emendamenti da noi proposti, ma mai discussi, tutto quello che lui oggi vorrebbe correggere era già ampiamente annunciato. E probabilmente Giani si ricorda anche di quando la raccolta firme di 55mila cittadini toscani venne vanificata con un “escamotage burocratico”. I cittadini gli chiesero, perfino, di farsi garante di tutti i toscani che volevano legittimamente esprimersi sulla legge con un referendum, ma sappiamo bene come è andata a finire.
Ci conforta lievemente questa sua tardiva presa di coscienza, ma la questione è un po’ meno semplicistica di come viene presentata. Basterebbe uscire dai Palazzi ed abbandonare il taglio dei nastri per un momento, e farsi un giro negli ospedali demansionati, in quei territori periferici dove i servizi sono stati, se non azzerati, fortemente limitati. È difficile pensare che chi è parte stessa del principale problema della sanità toscana sia anche in grado di risolverlo, e sarebbe forse un po’ troppo comodo credere che i toscani abbiano la memoria talmente corta da non ricordarsi il ruolo di Eugenio Giani quando la riforma sanitaria è stata varata. Ma nel caso ci siamo qui noi a ricordarlo!”