La qualità del cibo servito nei nostri ospedali è pessima. Non lo dice il Movimento 5 stelle, lo dicono i cittadini. Eppure, l’importanza di una corretta e buona alimentazione dovrebbe essere chiara a tutti. Temperatura del cibo, servizio, orario di somministrazione, sapore, porzioni, igiene: in una struttura sanitaria ogni fattore è rilevante per la salute del paziente. Eppure l’impressione è che su questo punto non vi sia un supporto adeguato.
La sottovalutazione aziendale dell’importanza dell’alimentazione unita alla scarsa conoscenza della funzione che il cibo ospedaliero ha rispetto a quello consumato a casa o in locali esterni è una condizione intollerabile. Per questo ci siamo attivati presentando un’interrogazione a risposta orale alla giunta.
Vogliamo sapere se nella nostra regione esiste un sistema di linee guida globale ed evoluto che mira a rispettare certi requisiti cardine della buona pratica medica e assistenziale, laddove la qualità del cibo e il suo costo siano solo una parte del sistema alimentare composto da molti altri fattori: coinvolgimento del medico e di un dietologo nella preparazione di una scheda alimentare personalizzata e adeguata alla patologia, acquisizione di alimenti in base a tali indicazioni e consegna del cibo in tempi e modi adeguati.
Un modus operandi che dovrebbe prevedere anche un idoneo monitoraggio del mancato consumo di cibo. Domando alla giunta se vi sia sufficiente personale formato e disponibile nell’alimentare correttamente i pazienti con problemi fisici o psicologici, così come vorrei avere chiara l’eventuale esistenza di uno studio comparativo che punti a verificare l’effetto di una catena del cibo ideale paragonata alla pratica invece oggi in vigore”.