Banca della terra, il Movimento 5 stelle presenta un’interrogazione al presidente della giunta regionale per avere un resoconto dei risultati ottenuti.
“Vorremmo sapere – spiega il consigliere Irene Galletti – quante attività agricole sono nate grazie ai terreni dati in concessione e in affitto e quante risorse regionali sono state impiegate per il funzionamento di Banca della terra dal 2012 a oggi”.
In Toscana, così come indicato nei giorni scorsi sulla stampa da Coldiretti, ci sono circa 500mila ettari di superficie agricola in stato di abbandono. Spazi nei quali l’attività della coltivazione potrebbe facilmente riprendere. “Invece – insiste Galletti -, anche a causa di politiche miopi, assistiamo a un progressivo decremento delle aree agricole sfruttate a dovere con effetti negativi che portano, tra le altre cose, ad acuire pericolose situazioni di dissesto idrogeologico”.
A questo si affianca anche un altro importante argomento: “Valorizzare il patrimonio agricolo – sottolinea l’esponente del M5S – significa difendere e potenziare il tessuto produttivo locale. Al contrario, non sostenere questo impianto porta come conseguenza la perdita di posti di lavoro e di materie prime di qualità”. È dunque fondamentale porre in adeguata considerazione l’universo agricolo.
“Ecco perché – conclude Galletti – siamo molto attenti ai riflessi delle scelte che la politica fa su questi temi. Banca della terra è una realtà che dovrebbe essere protagonista nella tenuta e nel rilancio del settore primario. Conoscere i risultati della presenza di questo istituto di credito in questi sette anni di attività è un primo passo per direzionare al meglio le scelte politiche del futuro”.