Il commento politico di Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, a margine del voto in Aula del documento conclusivo degli Stati Generali della Sanità.
“Al netto della luminosa narrativa di governo, formalmente gli Stati Generali della Salute hanno evidenziato anche diverse ombre: problematiche che abbiamo sollevato più volte nel corso degli anni dai banchi dell’opposizione e ancora oggi, seppur timidamente accennate nel documento della maggioranza, fondamentalmente rimaste inevase. Parte delle premesse sono inoltre fuorvianti: si scrive, ad esempio, che “la Toscana” nel 2019 era “al primo posto, assieme a Veneto ed Emilia Romagna, tra le regioni che meglio hanno garantito ai propri cittadini i Livelli essenziali di assistenza (LEA). Ma il sistema della “Griglia LEA”, però, era già sotto inchiesta per via delle liste d’attesa bloccate (fenomeno segnalato e denunciato da tanti cittadini toscani) e che ha portato performances migliori rispetto alla reale situazione.
E anche il giudizio positivo che la maggioranza si attribuisce sulla capacità di resilienza del sistema sanitario regionale rispetto all’emergenza pandemica di Covid-19 è da rivedere. Naturalmente il virus ha inciso, non vi è alcun dubbio, ma questo eccessivo ottimismo nella lettura dei dati non trova riscontro nella realtà e sicuramente non convince noi, tanto meno i toscani che hanno potuto constatare nel vissuto la reale situazione vissuta in questi ultimi mesi.
Lo stesso dicasi per gli effetti della riforma della Asl: i meccanismi benefici e di razionalizzazione novellati con la riduziona a sole tre Aziende sanitarie non hanno prodotto gli effetti sperati, e questo si può capire dal fatto che non tutti gli indicatori citati dal decreto ministeriale 70/2015 vengono presi in considerazione.
Secondo le pentastellate “gli Stati Generali della Salute hanno prodotto conclusioni estremamente generiche e non vincolanti. Sono state bocciate le nostre proposte di inserimento di indicatori specifici per la misurazione dei risultati, ad esempio, sullo scorrimento delle liste d’attesa o per monitorare l’efficacia della rete ospedale-territorio sul riflesso seguente al progressivo demansionamento dei presidi sanitari periferici.
Silenzio sugli ospedali nelle zone disagiate: si parla di “valorizzazione” senza alcun impegno.
Per quanto riguarda il settore digitale non viene tracciata una via netta per la realizzazione di un database completo di immagini e file video a completamento di un fascicolo sanitario realmente in rete, con la possibilità di essere alimentato da parte di tutti i centri pubblici (ospedali, ambulatori) ed accreditati (centri analisi) ed accessibile in tutta Toscana; con la tracciabilità dei farmaci assunti, degli esami, dei referti, delle analisi e dei percorsi diagnostici di ogni cittadino, nel rispetto dei consensi privacy.
In relazione alla RSA nessun impegno concreto a renderle accessibili anche da chi ha un basso reddito.
Poche risorse anche per il mondo della disabilità: si parla di “modello toscano di presa in carico della persona disabile basato sul Progetto di Vita e sullo strumento del budget di salute” e di “continuare a sostenere i progetti del Dopo di Noi”, di cui alla legge 22 giugno 2016, n. 112″, ma nessuna stabilizzazione delle misure a suo supporto. In pratica su questo tema si vive alla giornata, di anno in anno.
Rimangono sullo sfondo le “guardie mediche” e il tema della continuità assistenziale.”
Insomma – per le consigliere regionali – c’è una narrazione di fondo che sottintende che questi Stati Generali della Sanità siano stati un processo di miglioramento di un sistema già di per sé eccellente. Eppure – chiariscono – le tante segnalazioni che abbiamo ricevuto negli anni e continuiamo a ricevere, il vissuto quotidiano dei cittadini che non riescono a soddisfare il loro bisogno di salute, però, raccontano una storia diversa, e noi a quei toscani crediamo per cui il nostro voto alla risoluzione della maggioranza non poteva che essere contrario.
Continueremo a portare le istanze dei territori sui tavoli di discussione del Consiglio Regionale, avendo cura, come sempre, di indicare non solo i problemi ma anche le possibili soluzioni da percorrere. Responsabilmente, come il ruolo che rivestiamo in questa istituzione ci richiede.”
Così Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana.