Abbiamo portato nuovamente in Consiglio regionale il caso esternalizzazioni di Toscana Aeroporti con un atto di indirizzo verso la giunta.
La legge non prevede l’obbligo per Toscana Aeroporti di esternalizzare il servizio security, non lo prescrive la direttiva UE 67/1996 né la norma di recepimento italiana d.lgs n.18/1999. Quindi il socio Regione Toscana ha tutta la giustificazione legale per chiedere l’esclusione di questo servizio dal piano esternalizzazioni aziendale e, con l’approvazione del nostro atto mercoledì, potrebbe finalmente raccogliere anche un chiaro indirizzo politico a riguardo per tutelare chi oggi opera nella sicurezza dei due scali toscani.
E anche per le centinaia di lavoratori dell’handling c’è una possibilità risolutiva che chiediamo alla Regione di intraprendere: promuovere una valutazione circa esigenze di sicurezza, capacità e spazi disponibili nell’aeroporto che possano risultare tali da rendere necessaria una limitazione da parte di ENAC dell’accesso al mercato dei prestatori di assistenza a terra. Esattamente quanto avvenuto col Marco Polo di Venezia o Fiumicino.
In questi casi il gestore aveva segnalato ad ENAC la necessità di limitare ad un massimo di due operatori privati il mercato aeroportuale. Scenario più tutelante sul piano occupazionale, se non altro perché prevede una concertazione tra meno attori e più strutturati sul piano economico.
Aspettiamo PD e MdP alla prova del voto. Sappiamo che su Pisa quest’ultima tramite Fontanelli sta parlando molto di aeroporto. Vedremo se alla retorica seguiranno anche i fatti: per primo il voto favorevole a questo atto da parte di Enrico Rossi e Serena Spinelli, rappresentanti di MdP in Consiglio regionale. Ricordo che nell’ultimo dibattito sul piano di esternalizzazioni Rossi fu assente e Spinelli arrivò a giustificare il suo voto in linea col PD – suo ex gruppo – dichiarando persino “l’inesistenza del piano di esternalizzazione”.