Firenze 31 agosto 2015. Appena conclusa la conferenza stampa sulla chiusura del reparto di tossicologia di Careggi dove Movimento 5 Stelle e Sì Toscana hanno presentato la loro contrarietà all’iniziativa portando all’attenzione della stampa alcuni dei principali referenti storici del reparto: i co-fondatori Anna Monica Zorn e Sandro Peruzzi, l’ex Direttore Flavio Moroni (Professore emerito dell’Università di Firenze) e l’ex-coordinatore del Centro Alcologico Allaman Allamani.
“Oggi è un giorno triste per la sanità – ha affermato Andrea Quartini, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – ma se la Direttrice Generale Calamai chiude questa eccellenza fiorentina che era il Reparto di Tossicologia medica di Careggi, senza alcun percorso partecipativo con gli operatori e le famiglie utenti, sarà compito della politica imporne la riapertura. Altrimenti – ha proseguito Quartini – l’assenza di una reazione del Consiglio regionale definirebbe la subalternità della politica a soluzioni ragionieristiche che offrono solo presunti benefici economici. Il reparto ospitava 1600 ricoveri l’anno, con un’azione dedicata a persone come alcolisti cronici e tossicodipendenti, pazienti che così affolleranno il pronto soccorso mettendo in difficoltà il personale presente dopo aver messo in difficoltà le proprie famiglie di origine. Per l’ennesima volta si penalizzano utenti e operatori sanitari per premiare una visione dirigenziale, manageriale, del servizio sanitario. In questa conferenza stampa abbiamo scelto di dare voce ad alcune persone che hanno reso il Reparto di Tossicologia di Careggi un’eccellenza italiana – ha concluso Quartini – un piccolo antipasto della loro audizione ufficiale in Commissione Sanità che abbiamo chiesto e ottenuto per mercoledì”.
“Siamo passati dai 18 posti letto a 16 e ora a questa soluzione con 4 postazioni diffusi nel pronto soccorso – ha segnalato Sandro Peruzzi, co-fondatore del reparto – secondo un metodo che raccoglie un Decreto Ministeriale dove si dice che Tossicologia non debba avere posti letto. Firenze è sempre stata un’eccellenza proprio il suo carattere di eccezionalità. Quando oggi si dichiara possibile che questo patrimonio venga recuperato mandando il personale a realizzare i consulti su sollecitazione dei medici di pronto soccorso si denota una scarsa conoscenza di cosa sia trattare dei pazienti affetti da problemi di dipendenza da alcol, farmaci o altre sostanze d’abuso”.
“Il reparto è stato una fucina di insegnamento che così viene meno – ha spiegato Flavio Moroni, professore emerito dell’Università di Firenze ed ex-direttore del reparto – ne parlo con sincero dispiacere. Quando vedete che la Toscana ha una spesa sanitaria ridotta, lo si deve anche al fatto che nell’esercizio della loro funzione i medici e gli operatori hanno imparato a ridurre le cronicità o i casi, in questo caso di intossicazione. Questo patrimonio, così, si andrà a perdere”.
“Sono co-fondatrice del reparto, entrandoci nel 1972 – ha segnalato Anna Monica Zorn – una realtà che veniva da quasi cento anni di storia se si considera che Farmacologia nacque nel 1917. Ritengo importante sottolineare l’azione di raccordo tra ospedale e territori, realizzata nel tempo dal reparto, un’esperienza che sarebbe stata da preservare e così sarà dispersa con ovvi effetti negativi in termini sanitari”.
“All’interno del panorama di studio scientifico e clinica delle tossicodipendenze – ha concluso Allaman Allamani –il reparto di tossicologia rappresentava un’esperienza unica anche per la concentrazione di pazienti da studiare. In tempi di razionalizzazione si verrà così a perdere un patrimonio fondamentale nel programmare e pianificare con evidenza scientifica azione ospedaliera e dei territori”.
Presente anche Roberto Soraggi, delegato RSU per Cobas Careggi, che ha sottolineato il malcontento dei dipendenti del reparto, alcuni dei quali presenti alla conferenza, in relazione alla decisione di Calamai.