Pendolari lasciati a terra perché la capienza del treno locale superava quella consentita dalle norme anticovid. È accaduto nella tratta tra Firenze e Arezzo. Irene Galletti, Capogruppo M5S in Regione Toscana, ha protocollato un’interrogazione urgente per chiarire se alla base dell’inconveniente ci sia stato un errore di programmazione.
“Un giorno di ordinario pendolarismo diventa una disavventura grottesca per decine di viaggiatori partiti da Firenze con un regionale diretto ad Arezzo, ma scaricati a mezza via presso la stazione di Ponticino, perché il treno superava il limite di passeggeri consentito dalle norme anticovid.”
“L’unica soluzione possibile per riprendere il viaggio – scrive Galletti – è stata quella di aspettare il prossimo treno regionale in una piccola stazioncina periferica, quasi in aperta campagna, dove le fermate sono tutt’altro che frequenti e con la certezza di arrivare in ritardo a lavoro.”
“Quel che più fa rabbia – chiarisce la pentastellata – è che i problemi dei viaggiatori che usufruiscono di treni regionali per spostarsi sulla tratta tra Firenze e Arezzo sono noti da anni, ben prima della pandemia, e quasi tutti legati alle poche corse, ai ritardi frequenti e alla scarsa disponibilità di posti a sedere. Tanto è vero che i comitati di pendolari più agguerriti in Toscana sono del Valdarno. E nessun evento particolare ha partecipato a rendere più complicata la gestione della corsa: il solito affollamento di sempre, causato da ritardi dei treni precedenti e dalla scarsa disponibilità di posti a sedere. Fattori che dovevano essere meglio valutati, in base all’indicazione dell’ultimo decreto del governo che impone di non superare l’80% della capienza massima.”
“Una beffa dal sapore kafkiano, che poteva essere evitata con una più attenta programmazione. Cosa che evidentemente non è avvenuta e su cui la Regione dovrà fare chiarezza rispondendo alla nostra interrogazione.
Così Irene Galletti Capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Toscana.