Lo scorso 28 Marzo tutte le organizzazioni sindacali del comando dei Vigili del Fuoco di Pisa hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale per le gravi criticità strutturali delle loro caserme e sedi.

Per farvi capire il punto in cui siamo, i Vigili del fuoco del mio comune (Cascina) hanno richiesto di poter pranzare nella sede centrale fino a quando non saranno ripristinate le condizioni minime di sicurezza della loro cucina. Perché in questa manca l’acqua calda, manca una sterilizzatrice e l’impianto elettrico è giudicato da loro – che sono competenti a riguardo – non sicuro.

L’aspetto incredibile è il responsabile delle sede di Pisa ha rigettato la richiesta.

Questi Vigili del Fuoco dovrebbero quindi garantire il servizio di soccorso, sorveglianza, pronto intervento ecc. a forza di panini e insalate?

L’immobile dove risiede la sede dei Vigili del Fuoco di Cascina è di proprietà dell’amministrazione comunale, che negli ultimi 30 anni non avrebbe svolto i dovuti interventi manutentivi. Questo nonostante ci risulti che il Comune abbia percepito regolarmente il canone di locazione.

Viene in soccorso su questo la normativa nazionale, che stabilisce che le caserme dove alloggiano e svolgono le proprie funzioni i Vigili del Fuoco devono essere di proprietà. E in effetti si era aperta una trattativa tra i Vigili del Fuoco di Cascina ed la scorsa amministrazione comunale per raggiungere un accordo sull’alienazione dell’attuale caserma per 1 milione di euro, costi di sistemazione esclusi.

Il problema pare che sia il ritardo dell’attuale amministrazione comunale nel concludere la procedura di alienazione, senza peraltro darne comunicazione e fornire i dovuti chiarimenti, facendo così ipotizzare un trasferimento dei Vigili del Fuoco di Cascina in altre sedi.

Questa situazione di stallo deve essere superata e per noi la Regione ha un possibile strumento di intervento.

Per questo ho chiesto alla giunta regionale se intende attivarsi nelle sedi istituzionali competenti per sollecitare il Comune di Cascina a concludere l’alienazione della caserma sede dei Vigili del Fuoco di Cascina, riprendendo in mano gli accordi passati, e soprattutto se vuole promuovere una specifica azione di sostegno ai Vigili del Fuoco di Cascina. Un’azione semplice ed efficace: mettere in sicurezza l’impianto elettrico della loro caserma, installarvi una lavastoviglie e acquistare quei pochi strumenti necessari a garantire le condizioni minime per la funzionalità della cucina della caserma.

Con qualche migliaio d’euro la Regione farebbe quanto è giusto e, forse, pure una bella figura da immortalare con le fotografie di rito.