L’Amministrazione di Pietrasanta rispolvera un leitmotiv di Forza Italia, il conflitto di interessi, con un’operazione cui la Regione deve mettere occhi e orecchie: l’alienazione di 68.500 mq di parcheggi davanti agli stabilimenti balneari. Quando un sindaco dichiara pubblicamente di parlare come “balneare” e utilizza il suo potere istituzionale per promuovere un atto in favore del comparto e in violazione delle normative regionali e statali (l. 125/2015 e L.R. 31/2016) crediamo necessario che la Regione intervenga.

Ci troviamo infatti davanti ad un tentativo di elusione del D.Lgs. n.59/2010 – recepimento italiano della c.d. Direttiva Bolkenstein realizzato paradossalmente proprio dal Governo Berlusconi (Forza Italia-Lega Nord etc…) – ammesso pubblicamente dall’amministrazione di Pietrasanta quando sostiene il diritto di prelazione degli attuali proprietari degli stabilimenti balneari, per questi parcheggi. Un’interpretazione in contrasto quantomeno con la sentenza 719/2001 del TAR Toscana che giustamente richiama gli enti a segretezza dell’offerta e metodi per scongiurare ingiustificati privilegi che potrebbero minare la libera concorrenza. Se l’amministrazione Mallegni scegliesse di andare avanti in questa direzione, oltre a definire una certa “allergia” alla legalità cui Forza Italia ci ha abituato negli anni, potrebbe presentare un ostacolo concreto agli obiettivi di riordino e pianificazione della fascia costiera di competenza della Regione e dello Stato centrale.

In attesa di risposte dalla giunta regionale auspichiamo che Agenzia delle Entrate continui a difendere il valore di questo bene pubblico, con la sua stima di 290 euro al mq, di fronte ai giochi al ribasso dell’amministrazione di Pietrasanta che è tornata recentemente sul punto. Certo quando un amministratore pubblico mira a svalutare un suo bene patrimoniale per venderlo, contro il parere di un’agenzia statale, due domande sul modo in cui tutela l’interesse generale viene da farsele.

GABRIELE BIANCHI