Il 12 luglio l’assessora regionale a lavoro e formazione, Cristina Grieco, ha risposto in Consiglio regionale alle nostre domande sul flop clamoroso dei voucher formativi di ricollocamento. Le avevamo chiesto spiegazioni sul fatto che nonostante in Toscana ci fossero 157mila disoccupati e 600mila inattivi le persone che avevano usufruito di questa misura di ricollocamento fossero state solo 161.
In aula Grieco ha riconosciuto la correttezza della nostra diagnosi – il flop si doveva anche al fatto che i corsi pagabili coi fondi pubblici erano ben lontani dal poter garantire posti di lavoro, mentre altri appetibili non erano nell’elenco – e dichiarò di essersi già attivata facendo “eliminare tutti i vincoli” e garantendo nel nuovo bando “massima flessibilità”.
Abbiamo atteso di leggere in qualche atto di giunta queste migliorie, ma non lo abbiamo trovato, mentre risulta invece tra i decreti dirigenziali su questi voucher l’ennesimo scivolone a danno dei disoccupati e inoccupati.
Infatti tramite il decreto dirigenziale 9272 del 19 giugno scorso qualsiasi volenteroso disoccupato toscano che volesse formarsi a spese dello Stato dovrà prima anticipare il costo del corso e solo dopo potrà chiedere il suo rimborso. E parliamo di importi che arrivano fino a 3mila euro.
Una novità peggiorativa che solo la classica politica PD-Rossi poteva autorizzare nel silenzio generale. Quella che siede nei palazzi, parla di disoccupazione senza conoscere la vita di un disoccupato e omette qualsiasi verifica operativa sugli atti di quella macchina amministrativa toscana che ha contribuito a rendere farraginosa e spesso estranea ai bisogni reali della cittadinanza.
Abbiamo presentato un atto per correggere questa ennesima stortura dell’amministrazione PD-Rossi riguardante le politiche attive del lavoro. Li aspettiamo alla prova del voto. La Toscana, e in particolare le aree di crisi complessa come Massa Carrara Livorno e Piombino, hanno bisogno di tutto tranne che di altri scivoloni sul tema.